Il Volo, dal racconto della quotidianità al privilegio di una carriera straordinaria ad Hollywood

Quando si parla dei “grandi” del mondo della musica spesso si utilizza la metafora “stelle”. Non mancano anche luminose costellazioni, come nel caso de Il Volo. Il trio di tenori è ormai da anni una certezza del panorama artistico; capaci di superare con successo anche i confini nazionali ed emozionando il mondo con le loro esibizioni e con un talento cristallino. Con una recente intervista per il settimanale Oggi, Gianluca, Ignazio e Piero de Il Volo si sono raccontati tra quotidianità, sogni e impegni professionali.



Si parte proprio dalle giornate comuni, dallo stile di vita dei componenti de Il Volo quando non impegnati in tour e promozioni musicali. “Vivo in Sicilia, in provincia di Agrigento. Mi sveglio alle 5 e mezza” – ha raccontato Piero – “Edo con la barca con un amico e andiamo a pescare”. Gianluca ha invece spiegato: “Mi alleno in palestra, vado a pranzo con mio nonno, sto con la mia famiglia e amici”. Più o meno lo stesso stile di vita è condiviso anche da Ignazio, nonostante il giovane abbia rivelato di non aver avuto sempre un ritmo ordinario dal punto di vista delle ore notturno: “Prima andavo a dormire tardissimo, non facevo nulla se non stare chiuso in uno studio con i videogiochi. Ora mi sveglio presto e vado a giocare a Tennis”.



Il Volo, l’adolescenza frammentaria dopo il successo: “Sono mancate le cavolate che fai da ragazzino…”

Sempre nell’intervista rilasciata per Oggi, i tre tenori de Il Volo hanno raccontato di alcune conoscenze straordinarie fatte nel corso delle loro esperienze all’estero: “L’incontro più bello? Placido Domingo, che prima del concerto di New York è venuto a fare i vocalizzi nel nostro” – ha raccontato Piero, mentre Gianluca ha aggiunto: “Da adolescenti cantammo con Barbra Streisand, un privilegio“. Quest’ultimo poi aggiunge le emozioni provate il giorno dell’incontro con Papa Francesco: “L’abbiamo incontrato tre volte… Nel 2014 l”ho salutato dicendo: ‘salve’, ma lui è rimasto tranquillo e mi ha risposto allo stesso modo”.



Chiaramente, una carriera così ricca può spesso pregiudicare il classico percorso di crescita al netto di impegni ed esperienze lontano dalla propria terra e dagli affetti. Su questo tema, i ragazzi de Il Volo hanno raccontato: “Se la carriera ci ha tolto qualcosa? La scuola” – spiega Gianluca – “Dieci anni fa i miei coetanei leggevano la Divina Commedia magari controvoglia, ho il rimpianto di non averlo fatto, sto recuperando“. Ignazio ha invece argomentato dicendo: “A me sono mancate le cavolate che fai da ragazzino, tipo andare in motorino con gli amici fino alle quattro di mattina“.

Il Volo, lo “scontro” con la stampa a Sanremo e il parallelismo con i Maneskin

Tornando indietro nel tempo – sempre parlando al settimanale Oggi – i tenori de Il Volo hanno ricordato l’esperienza vissuta sul palco del Festival di Sanremo. “Gli insulti della stampa? Finchè se la prendono con noi, finchè dicono che facciamo musica da vecchi, amen” – ha asserito Ignazio – “Ma quella di Sanremo è stata un’offesa alla musica, a chi la fa e chi la ama, al pubblico“. Proseguendo, il tenore ha argomentato sul parallelismo con i Maneskin: “Siamo i gruppi da esportazione? Guarda caso, facciamo due generi che venivano considerati estinti. Il rock è stato dato per morto negli anni 2000. E il bel canto non lo fa più nessuno, solo Bocelli e noi”.

Verso il finire dell’intervista per il settimanale, i tre tenori hanno speso qualche parola anche in riferimento all’attuale contesto politico. In particolare, Piero e Ignazio hanno offerto il loro pensiero sull’importanza di avere un presidente del Consiglio donna. “Se ne siamo orgogliosi? Certo, ci sono sempre più donne leader” – ha detto il primo, mentre il secondo ha aggiunto – “La cosa brutta è stupirsene, dovrebbe essere normale“. Nel tentativo di mandare un messaggio ai vertici della politica, i componenti de Il Volo hanno spiegato: “Cosa dovrebbe fare il governo? Investire nella cultura, nell’istruzione e nella scuola” – ha affermato Piero, mentre Gianluca conclude – “E’ una società in cui televisione e social danno importanza alla ricchezza, alla perfezione, ma è fuffa. Solo la cultura può salvarci“.