Questa sera, in prime time su Rai 1 (a partire dalle ore 21.25), la rete ammiraglia della tv di Stato riproporrà l’emozionante concerto nonché show-tributo del trio de “Il Volo” al compianto maestro Ennio Morricone: il musicista e compositore originario di Roma, scomparso nel luglio 2020, era stato ricordato da Piero Barone, Ignazio Boschetto e Gianluca Ginoble nella sempre suggestiva della cornice dell’Arena di Verona il 10 novembre del 2021, un concerto da cui poi era nato anche il disco “Il Volo Sings Morricone”.
Insomma, quello che ci apprestiamo a vedere dall’arena scaligera è un tributo ma anche un viaggio in musica che i tre ragazzi de “Il Volo” hanno fatto fare al pubblico per celebrare l’arte di uno dei più grandi compositori dell’era moderna della scena non solo italiana ma internazionale: in quell’occasione l’evento aveva avuto luogo proprio il 10 novembre, il giorno di nascita di Ennio Morricone, e aveva visto alternarsi sul palco, oltre ai tre ‘ciceroni’ d’eccezione nonché performer (accompagnati dall’Orchestra Sinfonica) anche altri volti noti dello showbiz come Laura Chiatti, Riccardo Cocciante, Marco Giallini, Salvatore Cascio, Andrea Giminelli e il figlio Andrea Morricone, compositore e direttore d’orchestra da tanti anni oramai sulle orme dell’illustre papà.
IL TRIO DE ‘IL VOLO’, “ECCO COME ABBIAMO CONOSCIUTO ENNIO MORRICONE…”
Come ricordato, da quell’evento nacque anche l’lp con cui “Il Volo” cantava i capolavori di Morricone e, con il benestare della famiglia dell’artista, si era dato vita a un ciclo di oltre cento concerti in giro per il mondo, in modo che il ricordo di Morricone non si fermasse solo alla comunque indimenticabile serata veronese. “Uno dei suoi dischi di maggior successo è ‘Siempre’, del gruppo vocale ‘Il Divo’, a cui ci siamo ispirati: abbiamo preso spunto da quel sound classico ma allo stesso tempo pop” avevano raccontato i tre ragazzi, spiegando quale fosse il loro rapporto col compositore.
“Come mai un disco di tributo per lui? Per fare certe cose ci vuole la giusta maturità e noi, arrivati a questo punto della carriera, ci sentivamo pronti per realizzare un disco del genere: è anche una chiusura del cerchio, dato che il maestro lo conoscemmo nel 2010, durante le registrazioni del nostro primo album” avevano poi ricordato nel corso di un’intervista concessa a ‘il Messaggero’. Non solo: “Nel disco c’era pure la nostra versione di ‘E più ti penso’, dalla colonna sonora di ‘C’era una volta in America’… E Morricone stava lavorando in un’altra sala con la sua orchestra e ogni tanto buttava un orecchio”. E come finì? “Beh ci invitò a un suo concerto in Piazza del Popolo, ma eravamo ragazzini e facemmo qualche gaffe… Un esempio? Il maestro diede l’attacco a Gianluca, ma lui non capì. Lo guardò e gli disse: ‘Ah, ma quindi me lo dai tu l’attacco?’. Capito? Gli diede del tu e poi disse ‘Nun te preoccupa’ regazzi’, ce penso io’…”.