Il Volo smentisce lo scioglimento: “Siamo abituati alle fake news

Nell’ultimo mese si sono rincorse le voci legate ad un possibile scioglimento de Il Volo. Il trio canoro, composto da Gianluca Ginoble, Piero Barone e Ignazio Boschetto, è stato protagonista al Festival di Sanremo 2024 con il brano Capolavoro. Tuttavia, pochi giorni dopo, si è acceso un piccolo battibecco tra Gianluca e Piero durante un’intervista in radio. Quanto basta per far scattare il campanello d’allarme e avanzare l’ipotesi di contrasti nel trio, che da molti è stato dato al capolinea.



Ora, in un’intervista rilasciata a FqMagazine, i tre cantanti spiegano come sono andati i fatti e smentiscono categoricamente l’ipotesi di uno scioglimento. “Se si vede bene l’intervista integrale (e non il minuto che è diventato virale sul Web) si capisce benissimo che sono i soliti atteggiamenti che abbiamo“, spiega Ignazio mettendo a tacere i chiacchiericci. “Dopo tanti anni e per la confidenza che si è creata, ci rispondiamo come vogliamo e spesso in maniera divertente“. A seguire, Piero rassicura i fan: “Io penso che l’ironia salverà il mondo e che questa esista in un mondo ideale. Siamo abituati alle fake news. Il Volo starà insieme per tanto tempo e ci auguriamo per sempre“.



Il Volo e la lotta ai pregiudizi: “Ci vuole tempo per sradicarli

Niente addio, dunque: i fan de Il Volo possono dormire sonni tranquilli. Il trio non ha alcuna intenzione di dividersi e, anzi, è pronto a ripartire dopo Sanremo con un’agenda fitta di impegni. Dopo la pubblicazione del nuovo album Ad Astra, specifica FqMagazine, Gianluca, Piero e Ignazio partiranno per un tour internazionale che prenderà il via ad aprile dalla Cina. Il Volo, poi, si esibirà in quattro speciali eventi-concerto all’Arena di Verona il 9 , 11, 12 e 13 maggio. A seguire, sono in programma 20 appuntamenti estivi tra giugno e settembre.



Il Volo, dunque, è più unito che mai. Parlando poi dei pregiudizi che hanno spesso bersagliato il trio, Gianluca ha ammesso: “Paradossale che questo pregiudizio non ci sia mai stato all’estero, dove noi siamo percepiti in maniera diversa“. E ha aggiunto: “Ci vuole tempo per sradicare i pregiudizi per chi ci ha visto solo in un modo. Se siamo arrivati a quindici anni di carriera un motivo c’è. Non si può piacere a tutti ma credo che intavolare un dialogo anche con il più scettico possa aprire a nuove prospettive“.