La pandemia era prevedibile e la comunità scientifica ha sbagliato tutto: giudizio particolarmente severo quello di Ilaria Capua ai microfoni del Corriere della Sera. Direttrice dell’One health center of excellence, la virologa ha ammesso il fallimento della comunità scientifica, invitandola a fare autocritica: «La pandemia da Covid non è stata un meteorite inaspettato. Era prevedibile e si poteva evitare — come io stessa, alcuni virologi “svalvolati” e persino Bill Gates avevano previsto —. Mi auguro che questa emergenza serva da lezione per il futuro».
Adesso l’attenzione è rivolta al presente ed al futuro immediato, considerando l’aumento dei casi positivi registrato negli ultimi giorni. Ilaria Capua ha spiegato che il virus adesso colpisce i più giovani, che nella stragrande maggioranza dei casi non presentano sintomi. Nonostante ciò, rappresentano una fonte di contagio da non sottovalutare soprattutto per le persone più fragili: «È questa la nuova sfida: riorganizzare la vita della popolazione a rischio. Non si parla di lockdown, ma di comportamenti consapevoli che possono allontanare il rischio di infezioni. Le regole sono sempre le stesse: mascherine, distanziamento, igiene. Da una parte e dall’altra».
Ilaria Capua si è poi soffermata sul pericolo seconda ondata, mettendo in risalto che è possibile evitarla non attraverso dei decreti ma con un’attiva collaborazione della popolazione. «È una questione di responsabilità collettiva», il parere della virologa romana, che ha poi parlato delle reinfezioni: «Uno dei punti interrogativi che ci presenta questo virus è proprio legata alla risposta immunitaria dell’organismo umano. Ci chiediamo: gli anticorpi che quest’ultimo produce contro il virus sono protettivi contro le reinfezioni? E per quanto tempo? Non si sa. Ma del resto le reinfezioni succedono anche per altre malattie infettive. E questo getta un’ombra sull’efficacia dei vaccini».