Ilaria Capua, esperta virologa, è intervenuta sulle colonne de “Il Corriere della Sera” nella giornata di ieri, mercoledì 21 luglio 2021, al fine di fare il punto della situazione sulla pandemia di Coronavirus e sull’ennesima risalita dei contagi a causa dell’impazzare della variante Delta, che sta mettendo radici in fretta e furia anche nel nostro Paese. L’ha fatto lanciando un monito ben preciso: appena si ricomincerà a frequentare di più i luoghi chiusi invece degli spazi aperti, “il nostro SARS-CoV-2 si troverà nella condizione di nuocere ancora alla nostra salute e alla nostra economia”.



E dire che lo strumento per difendersi ed ergere una barricata protettiva al cospetto del virus ci sarebbe eccome: si tratta, ça va sans dire, del vaccino anti-Covid. Come rammentato da Capua nel suo articolo, tutti i preparati disponibili sul mercato “funzionano” e i dati raccolti fino a questo momento indicano che sono “molto più sicuri di qualsiasi altro vaccino utilizzato sino ad oggi”. Insomma, “il rischio di subire i danni che il virus può provocare anche in soggetti che sviluppano la forma asintomatica è di gran lunga maggiore degli eventuali effetti associati alla vaccinazione”. Eppure, nonostante questo, c’è una parte di cittadini europei che “fa i capricci”



ILARIA CAPUA: “NO VAX PAGHINO RICOVERO”

Nel prosieguo delle sue dichiarazioni pubblicate su “Il Corriere della Sera”, Ilaria Capua ha approfondito l’aspetto connesso a chi non vuole vaccinarsi, non riferendosi esclusivamente ai no vax “estremisti”, bensì anche a coloro che “fra chiacchiere da bar, cose sentite in tv e una sana dose di egoismo miope oltre che insopportabile si sono trasformati in dei convinti sostenitori del ‘ma io anche no’ e stanno creando i presupposti per un altro inverno di chiusure e di ambulanze a sirene spiegate”. Un inverno nel quale, peraltro, si rischia di vedere nuovamente slittare esami di screening o di controllo oncologico, “che si porteranno via ancora vite oltre ad aggiungere dolore e sofferenza a questi anni durissimi”.



A fronte di questo appello, Ilaria Capua si fa sentire: “Basta pensare che tanto a me non viene, basta voltarsi dall’altra parte mentre i nuvoloni si caricano di pioggia e di tempesta. Ogni malato Covid ricoverato in terapia intensiva o subintensiva costa decine e decine di migliaia di euro. A prescindere dall’età anagrafica, saranno soltanto i non vaccinati a incidere sul bilancio degli ospedali”. L’idea, peraltro già avanzata da alcuni suoi colleghi, può essere solo una, a questo punto: si potrebbe immaginare di proporre per i non vaccinati una piccola franchigia, per non dire ticket, in caso di ricovero Covid, che vada a coprire almeno “i costi non sanitari dell’ospedale: letto, biancheria, mensa, servizio di pulizia, utenze. Un piccolo contributo rispetto al costo totale del ricovero in terapia intensiva. Si tratterebbe soltanto di 1.000-2.000 euro al giorno”.