La virologa Ilaria Capua ha invitato la popolazione a chiudersi in casa, dando vita ad un “lockdown volontario”. In collegamento con il programma di La7 DiMartedì, ha fatto un esempio per spiegare meglio la situazione di crisi sanitaria che stiamo vivendo: “È come se fuori ci fosse una glaciazione – le sue parole in diretta televisivia – adesso grandina. E quindi bisogna davvero stare protetti. Non possiamo più permetterci scivoloni e distrazioni. Facciamo finta di trovarci in mezzo a una glaciazione – ha ribadito il concetto – arriva un freddo terribile. Voi uscireste in costume da bagno? No, si muore”. Quindi Ilaria Capua ha aggiunto: “I contagi sono arrivati a una crescita esponenziale, i ricoveri seguono la tendenza. Ora bisogna evitare ogni scivolone: fa freddo, fuori ci sono -100 gradi e se esci scoperto, muori congelato”. La nota virologa, in collegamento con il programma di Floris, sottolinea come non ci si può più permettere delle distrazioni: “Se va avanti così cosa ci aspettiamo a gennaio e febbraio? Pensiamo al presente, siamo arrivati al punto in cui non possiamo più permetterci distrazioni”.
ILARIA CAPUA: “OGNUNO DEVE CAPIRE CHE FA PARTE DI UNA CATENA”
“Le persone si devono proteggere – ha proseguito – e devono capire che ognuno è una parte di una catena e il contagio non si ferma se non si fermano le persone che portano questo virus”. Ilaria Capua ha parlato anche di Silvio Berlusconi, ieri anch’egli in collegamento con DiMartedì per raccontare la sua recente esperienza con il coronavirus: “Esempio impeccabile e responsabile – le parole di Ilaria Capua – ha fatto più lui che tanti altri con troppe parole”. Il leader di Forza Italia ha a sua volta replicato: “Fa onore all’Italia nel mondo. La sua lontananza da Roma se è una comprensibile reazione alle calunnie che ha dovuto subire, impoverisce il nostro Paese… Torni presto, ancora grazie e buon lavoro”. Ricordiamo che la dottoressa era stata accusata di corruzione, abuso d’ufficio e traffico illecito di virus in un’inchiesta in cui si sospettava un mercato illegale di vaccini legati alla malattia della lingua blu e all’influenza aviaria, e in cui la Capua è stata completamente scagionata.