Lunga intervista a Ilaria Cucchi e Fabio Anselmo nell’edizione odierna di Repubblica: un amore nato dalla tragedia della morte di Stefano Cucchi, ucciso a Roma il 22 ottobre 2009 mentre il giovane era sottoposto a custodia cautelare. Ilaria è sempre stata in prima linea per ottenere la verità sul decesso del fratello, accogliendo con grande gioia la recente sentenza di condanna nei confronti dei carabinieri responsabili, ed al suo fianco ha sempre potuto contare sull’avvocato della famiglia Cucchi. Un sentimento nato pressochè subito, nonostante le titubanze della donna: «Ogni volta ero felice di sentire la sua voce, ma poi arrivavano i sensi di colpa: come potevo essere contenta? Mi avevano ammazzato il fratello, e non riuscivo a ottenere la verità. Eppure quell’avvocato riusciva sempre a emozionarmi». Anselmo ha evidenziato: «C’era troppo dolore tra di noi: il dolore di una sorella e di una famiglia, il mio dolore personale legato alla condizione di mia moglie, uscita dal coma e mai più completamente ripresa».
L’AMORE TRA ILARIA CUCCHI E L’AVVOCATO FABIO ANSELMO
Un amore, un’intesa nata da un lutto, come dicevamo. Ilaria Cucchi e Fabio Anselmo si conobbero per telefono, con la sorella di Stefano intenta a contattare l’avvocato che aveva trova la verità su Federico Aldrovandi. Il legale ha spiegato di aver sentito una voce determinata, coinvolta ma anche lucida: nacque una fiducia immediata, ma anche qualcosa in più. «Io mi sono innamorata al primo istante», ha spiegato Ilaria, mentre l’avvocato ha aggiunto: «Ma anche per me fu lo stesso. Rimasi affascinato, ma cercai di tenere a freno questo sentimento. Avevo troppo rispetto del dolore tuo e dei tuoi genitori». Anselmo ha poi sottolineato: «Non è stato facile lasciare una donna, mia moglie, uscita distrutta dal parto di nostro figlio. Per anni avevo vissuto con la sofferenza del superstite che non si dà pace perché io stavo bene e mia moglie no. Oggi è diverso. E devo tutto a Ilaria, che mi ha insegnato a sorridere anche nella tragedia».