Ilaria Cucchi e Matteo Salvini citati davanti al Tribunale di Milano il prossimo 23 febbraio: il segretario federale della Lega ha querelato la sorella di Stefano Cucchi per averlo definito “sciacallo”. «Io come indagata e lui come ‘persona offesa’. Mi ha querelata perché dopo le sue dichiarazioni rese al momento della sentenza della Corte d’Assise di Appello che condannava, dopo 10 anni, i carabinieri ritenuti colpevoli dell’uccisione di mio fratello io replicai duramente dicendogli, tra le altre cose, che era uno sciacallo. Mesi dopo mi è stato chiesto se per caso intendessi rettificare quelle dichiarazioni. Non l’ho fatto», ha spiegato in un post su Facebook.



La Procura di Milano ha chiesto l’archiviazione, ma l’ex ministro dell’Interno si è opposto. Questo quanto scritto dalla Procura: «Le dichiarazioni rese da Ilaria Cucchi devono essere valutate nel loro complesso, alla luce del clima di continui e pregressi attacchi alla figura del defunto fratello. Ne consegue che la frase pronunciata dal Senatore Salvini in concomitanza della emissione della sentenza di condanna – momento di forte dolore per la famiglia Cucchi allorquando sarebbe stato auspicabile il silenzio generale – abbia solo esacerbato gli animi dei parenti della vittima, inducendo l’indagata a proferire l’espressione ’sciacallo’ per mera reazione, con il palese intento di utilizzare tale termine nella reale accezione di ‘chi approfitta cinicamente delle disgrazie altrui’».



Sui social network è scoppiato il dibattito sul nuovo scontro a distanza tra Ilaria Cucchi e Matteo Salvini, il grillino Nicola Morra ha testimoniato vicinanza alla donna: «Inutile. Non sembra esserci speranza con il senatore Salvini. Forza Ilaria Cucchi, i tuoi sentimenti sono quelli giusti». Da segnalare la vicinanza anche di Potere al Popolo e del Partito Comunista: «Oltre ad esprimere solidarietà, pensiamo che Ilaria Cucchi non abbia detto niente di sbagliato nella sua definizione di Salvini».

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