Ilaria Galbusera, capitana della Nazionale femminile di volley sorde, sarà protagonista questa sera della puntata di “Nuovi Eroi”, il programma in onda su Rai 3 (ore 20.25) che si occupa di raccontare le storie di ordinario coraggio e successo di quelli che sono i silenziosi eroi quotidiani dei giorni nostri. E nell’appuntamento di oggi il format realizzato dalla Stand By Me e in collaborazione con la Presidenza della Repubblica si occuperà dell’atleta classe 1991 che, come gli altri personaggi di cui si occupa la trasmissione, è stata insignita del titolo di Cavaliere del’Ordine al Merito della Repubblica Italiana: la 28enne bergamasca, infatti, nonostante la sordità rappresenta una di quelle atlete che non hanno mai smesso di credere nei propri sogni e nel corso della sua già lunga carriera si è tolta diverse soddisfazioni sino a diventare la capitana della selezione azzurra di volley e a testimoniare e sintetizzare l’impegno di Ilaria, da sempre in prima linea sui temi dello sport e della sua accessibilità a tutti, può essere preso in prestito il titolo di una serata in cui la campionessa d’Europa è intervenuta come ospite, ovvero “Silenziose a chi?”.
ILARIA GALBUSERA, CAPITANA DELLA NAZIONALE FEMMINILE SORDE
Infatti il nome di Ilaria Galbusera non è noto alle cronache solamente perché era la capitana in campo della Nazionale femminile di pallavolo che negli ultimi campionati europei ha stravinto in finale battendo la favorita Russia ma già da anni è una figura impegnata nel sociale e nel sensibilizzare sul tema della disabilità: come detto la sua forma congenita di sordità non le ha impedito di seguire il sogno di diventare una giocatrice di volley, percorso che ha intrapreso quando aveva 12 anni e che oggi la vede impegnata tra le fila dell’Associazione Sportiva Silenziosa “Lodovico Pavoni” Brescia: “Sono una ragazza semplice che ama vivere la vita, ma è lo sport che mi ha permesso di essere quella che sono ora, migliorandomi” ha raccontato Ilaria in una intervista alla stampa, spiegando che nell’ambito dello sport non esiste il diverso e che anzi proprio l’attività sportiva serve a unire e a far incontrare le persone. “Come nel mio caso lo sport dà la possibilità ai ragazzi sordi di avere piena autostima di se stessi e di acquisire più sicurezza nelle proprie capacità” ha aggiunto la Galbusera che però ha pure ricordato di aver dovuto spesso convivere con l’ignoranza della gente, spesso dovuta a pregiudizi o stereotipi ancora difficili da estirpare nella società. E alla domanda se pensa che sarebbe possibile entrare nella Nazionale di volley assieme ad altre atlete udenti, la 28enne laureata alla Cattolica di Milano e che nel 2016 ha pure partecipato al documentario “Il rumore della vittoria” di Antonino Guzzardi, ha risposto candidamente che esiste già un coordinamento con quel mondo anche se il sostegno economico e logistico (ad esempio per l’acquisto di impianti cocleari) è ancora troppo esiguo.