UNGHERIA CHIEDE LA REVOCA DELL’IMMUNITÀ PER ILARIA SALIS: ECCO PERCHÈ

Lo aveva già fatto intuire di recente il Governo Orban ma ora è ufficiale: l’Ungheria ha chiesto formalmente la revoca dell’immunità da europarlamentare per Ilaria Salis, con tanto di richiesta pervenuta al Parlamento Europeo. L’annuncio è avvenuto tramite gli eurodeputati del gruppo Fidesz (in Patrioti per l’Europa) durante la sessione plenaria dell’Europarlamento a Strasburgo, confermato poi dalla stessa Salis e dalla Presidente del Parlamento Ue Roberta Metsola.



La leader italo-maltese ha informato la plenaria della richiesta giunta dalle «autorità competenti ungheresi per la richiesta di sospensione dell’immunità parlamentare di Ilaria Salis», come del resto già si anticipava lo scorso giugno: in termini operativi il percorso è appena cominciato e saranno poi i membri della commissione Affari Giuridici UE ad occuparsi formalmente della richiesta in merito alle accuse e al processo che “pende” su Ilaria Salis da prima dell’elezione all’Europarlamento lo scorso giugno.



Lo scorso 9 ottobre in Parlamento Europeo durante il discorso del Presidente ungherese Viktor Orban, era intervenuta anche l’europarlamentare Ilaria Salis per attaccare duramente il leader di Fidesz, accusando l’Ungheria di essere un Paese fascista, razzista e contro lo Stato di diritto. Oggi è la stessa Salis a lamentare che il giorno dopo quel discorso (il 10 ottobre 2024, ndr), la richiesta di revoca dell’immunità da Budapest è stata presentata: «i tiranni faticano a digerire le critiche», accusa la deputata AVS in una nota diffusa in inglese e italiano.

REPLICA DI ILARIA SALIS CHE INVOCA LA DIFESA DELLO STATO DI DIRITTO: “PROCESSO IN UNGHERIA NON SAREBBE GIUSTO”. LA REPLICA DEL GOVERNO DI ORBAN

Ilaria Salis è stata candidata ed eletta dall’Alleanza Verdi-Sinistra alle ultime Elezioni Europee proprio per rispondere alle accuse dell’Ungheria di Orban contro la maestra precaria di Monza: è accusata di aggressione e gravi lesioni contro alcuni militanti neo-nazisti che manifestavano liberamente a Budapest nel febbraio 2023. Nello specifico, Salis è accusata di aver pestato assieme ad altri militanti antifascisti armati due esponenti dell’ultradestra ungherese: fermata mentre fuggiva da Budapest in macchina (con martello a bordo), è in carcere dall’11 febbraio 2023 dove vi è rimasta per ben 15 mesi prima delle le udienze del processo scattato nel gennaio 2024.



A seguito della mancata scarcerazione iniziale, con anche le famose immagini di lei ammanettata in pubblico durante le udienze pubbliche del processo, una ondata di polemiche ha trovato il Governo Orban per il grado di mantenimento dei detenuti in Ungheria: la candidatura e l’elezione diretta in Europarlamento ha portato prima ai domiciliari in Italia e poi alla entrata in vigore dell’immunità parlamentare di cui gode ogni nuovo eurodeputata. Quella stessa immunità che l’Ungheria oggi vorrebbe far togliere a Ilaria Salis visto il grado di accuse che pendono sulla neo-europarlamentare antifascista: «auspico che il Parlamento scelga di difendere lo stato di diritto e i diritti umani», spiega nella nota la stessa ex insegnante brianzola. Accusa Orban di reggere a Budapest una democrazia del tutto illiberale, con derive fasciste e autocratiche e che avrebbero già definito colpevole Ilaria Salis prima della sentenza di primo grado: in questo senso, chiosa l’europarlamentare, è in gioco oltre al futuro personale anche un’Europa «minacciata da forze autoritarie».

Ilaria Salis ritiene non esistano le condizioni affinché in Ungheria possa svolgersi il giusto processo per le gravi accuse contro di lei (e che rifiuta dichiarandosi innocente, ndr), in quanto – dice – lei è antifascista: è un processo insomma contro le idee e le tesi politiche, secondo Salis, che si appella ad una nuova mobilitazione internazionale «in nome dell’antifascismo e della democrazia». Appena sotto il comunicato pubblicato da Ilaria Salis su X, il portavoce del Governo ungherese, Zoltan Kovacs, risponde a tono alle posizioni espresse dalla politica candidata da Fratoianni e Bonelli nel gruppo “The Left”. Il portavoce di Orban spiega alla Salis di volersi continuamente comportare come una «vittima» e ciò sconcerta Budapest: «non sei stata arrestata per le tue ‘opinioni politiche’, sei stata arrestata e processata per casi di aggressione a mano armata contro ungheresi innocenti». Insomma, l’accusa di Salis contro Orban è quantomeno “disgustosa”, conclude Kovacs, il quale afferma che l’intera posizione della 40enne italiana è l’esatto opposto della democrazia, «non sei una martire. Sei una delinquente comune».