Occasioni come il Concerto del Primo Maggio 2024 a Taranto non solo offrono uno specchio della musica italiana, un sipario che si apre sull’arte del nostro Paese. Spesso l’evento propizia anche interventi degni di nota, di spessore e di elevata risonanza sociale. Un esempio è rappresentato dalla presenza sul palco, questa sera, di Roberto Salis: padre di Ilaria, da 15 mesi detenuta in Ungheria per aver manifestato contro una celebrazione neofascista.
Un incubo quello di Ilaria Salis che si spera possa finire presto; nel frattempo, suo padre Roberto ha scelto proprio la maratona musicale del primo maggio per veicolare un messaggio che l’attivista questa mattina ha chiesto di recapitare al pubblico. “Ringrazio tutti i compagni del Primo Maggio di Taranto, la vostra solidarietà e il vostro supporto mi sono di grande aiuto per affrontare la situazione in cui mi trovo, spero presto finisca quest’incubo. Un grande abbraccio a tutti e viva l’Italia Antifascista”.
Roberto Salis e l’incubo di sua figlia Ilaria: “Rischia 24 anni di carcere in Ungheria…”
Ancor prima che Roberto – padre di Ilaria Salis – veicolasse il messaggio di sua figlia, il pubblico aveva già inneggiato al suo nome; chiaro segnale di come la sua storia sia particolarmente sentita. “Oggi Ilaria era abbastanza su di morale, abbiamo passato parecchio tempo a sorridere e ridere, fa bene ad entrambi” – Ha spiegato l’esponente politico – “Mi ha detto: ‘Papà ce l’ho fatta a farti dire comunista’. Poi le dirò alcune cose quando esce, mi ha fatto passare 15 mesi davvero duri…”.
Prima di congedarsi, Roberto Salis ha ricordato le circostanze che hanno portato sua figlia ad essere da 15 mesi detenuta in Ungheria. “Io non sapevo nulla di questa manifestazione, come al solito continuo ad avere insegnamenti da parte sua. Non sapevo nulla di quella celebrazione neonazista che si tiene in Ungheria, addirittura finanziata con soldi provenienti dalla comunità europea”. Il padre dell’attivista ha poi aggiunto: “Rischia 24 anni di carcere per delle lesioni di poco conto su dei neofascisti che non hanno nemmeno sporto denuncia perché hanno detto di volersi vendicare in strada…”.