Ilenia De Coro è una delle navigator assunte a Napoli per incrociare le domande di lavoro dei beneficiari del reddito di cittadinanza e le offerte delle aziende. La misura varata nel 2019 dal Governo Conte I, tuttavia, finora non ha dato grandi frutti. L’impiegata ha spiegato il perché nel corso di un intervento nella puntata odierna di Morning News, in onda su Canale 5.



“Il nostro compito è fare da tramite tra domanda e offerta di lavoro. In questi mesi mi sono occupata di prendere in carico i beneficiari per la sottoscrizione del patto di servizio e di analizzare i fabbisogni delle aziende”, ha raccontato. Il numero di persone che hanno ottenuto un impiego, tuttavia, è veramente basso. “Abbiamo fatto il possibile in un periodo difficile come quello della pandemia, in cui le aziende erano quasi tutte chiuse. Il mondo si è fermato”. Il Covid-19, ad ogni modo, non è stato l’unico problema. Il fattore tempo, infatti, è indispensabile. “Le misure di questo genere in altre Nazioni hanno avuto bisogno di decenni per funzionare. I beneficiari hanno un basso tasso di scolarizzazione, per cui hanno bisogno di essere formati e qualificati. Altri hanno esoneri di esclusione. Non tutti sono pronti al lavoro. La riforma delle politiche attive deve occuparsi di questo. L’attività tecnica è stata il primo step, ma deve crearsi un circolo virtuoso. I navigator sono stati buttati a scalare una montagna con i sandali ai piedi”, ha spiegato Ilenia De Coro.



Ilenia De Coro: “Servono decenni per risultati rdc”; anche Crosetto difende i navigator

Il politico Guido Crosetto si è schierato a sostegno dei navigator a seguito dell’intervento di Ilenia De Coro. “La colpa non è dei navigator, a cui non sono stati dati gli strumenti per lavorare”, ha spiegato. Gli interventi sui centri per l’impiego da parte del Governo, infatti, non sono stati sufficienti.

“I centri per l’impiego – così come i loro dipententi – sono stati a chiamati a trasformarsi in un anno, ma era impossibile che ciò avvenisse. È stata una grande presa in giro. Ne prendiamo atto e cerchiamo di cambiarla. Io mettere una distinzione tra pubblico e lavoro nelle politiche attive. Nessuno parla più del lavoro ai giovani”, ha concluso Guido Crosetto.