Consumato il rito collettivo dello sciopero contro la presunta riforma Gelmini, nel grande vuoto che resta pare di sentire l’eco della domanda che un giornalista del Foglio pone al prof. Nembrini (responsabile scuola di CL) in una intervista pubblicata il 31 ottobre: “Da chi ripartire allora?”; risponde Nembrini: “dalle migliaia di insegnanti che credono nel loro mestiere e nella loro vocazione, da chi sull’educazione ci ha giocato la vita”. E continua: “Le scuole paritarie funzionano e spendono meno, lo Stato prenda esempio da lì”.  

Ecco dunque, a seguire, un esempio di creatività, passione educativa, alta progettualità realizzata con modeste risorse; la riforma della scuola è già una realtà, basterebbe darle più spazio…

 

IlParitario.net

  

UN PO’ DI STORIA

La scuola ha già ormai allestito cinque musical:

Anno scolastico:      

2003/04        “Il viaggio” (gita scolastica a Praga)

2004/05        “I racconti dell’asimmello” (rappresentazione natalizia)

2005/06        “Dove due o tre” (rappresentazione pasquale)

2006/07        “Guardando l’azzurro del cielo” (la storia di Edimar)

2007/08        “Al mostro al mostro!” (una rilettura di “Frankenstein”)

Il Collegio Docenti ha deliberato di mettere in scena ogni anno un musical originale, interamente allestito dagli alunni delle classi finali e dai loro insegnanti, avendo constatato il pregio didattico ed educativo di questa attività, assunta un po’ come prototipo del metodo di lavoro.

 

COME SORGE

Innanzitutto i ragazzi sono chiamati a misurarsi con l’impegno dello studio: il tema di volta in volta scelto è inerente sia al programma didattico sia al programma educativo proprio delle classi terze. È proposto a partire da un evento incontrato nel corso di testimonianze e/o di brani proposti (per es. la storia di Edimar), oppure di rielaborazioni di testi affrontati (per es. Frankenstein), oppure di fatti rilevanti per la nostra cultura (per es. il Natale e la Pasqua).

Nel corso del lavoro di studio gli insegnanti propongono un percorso di conoscenza e di interpretazione, uno sguardo per incontrare questi temi e, perciò, tutta la realtà.

Questa chiave di lettura diviene l’asse portante dello spettacolo e costituisce l’offerta fatta a noi stessi e agli spettatori.

Non è, però, questa l’unica offerta data per mezzo di questa attività: lo spettacolo offre se stesso, cioè una messa in scena di capacità, di abilità che sono canore, di ballo, di recitazione, di movimento, di suono e colore che avvincono e che conducono al senso che è nel segno: che “insegnano”. E gli interpreti sono essi stessi i primi spettatori stupefatti; poi i genitori che assistono al duplice spettacolo: quello rappresentato dai loro figli e quello che i loro figli stessi sono. E poi ci sono gli esterni, professionisti, esperti, addetti ai lavori o meno, che vedono, tra gli inevitabili difetti, l’immensa ricchezza della rappresentazione della vita.

IL VALORE EDUCATIVO E DIDATTICO

Attraverso il teatro è dato ad ogni ragazzo/a di sperimentare per sé una possibilità diversa di essere, diversa dall’immagine quotidiana, ma ugualmente reale e incidente sulla quotidianità stessa. L’utilizzo educativo del teatro, inoltre, permette di imparare la collaborazione, l’importanza del proprio contributo, la responsabilità di giocare il proprio ruolo che è insostituibile.

Una rappresentazione che affascina anche l’inesperto, che tuttavia intuisce quanto di bello vi è racchiuso.

Ci prefiggiamo di far appassionare i nostri ragazzi alla bellezza dell’espressione di ciò che nella vita è vero e buono. Perciò di farli appassionare anche a ciò che è lo specifico dello studio, tanto è meritorio e interessante che i professori facciano anche questo, insieme a loro.

Anche l’allestimento è curato nei particolari, in modo tale che chiunque, nell’ambito di una preparazione che si potrebbe definire amatoriale, possa tuttavia riconoscere una forte tendenza alla soglia della professionalità. Infatti i ragazzi sono portati ad avere speciale cura per il particolare, per la sua bellezza e perciò per la bellezza dell’insieme e a capire il valore del lavoro comune, vissuto in prima persona e riproposto a tutti, attraverso lo spettacolo e attraverso il backstage ogni volta registrato e riproposto in dvd.

Interessante è scorrere gli obiettivi specifici che il progetto si propone:

Percezione di sé e del proprio corpo nelle mutazioni tipiche dell’età preadolescenziale

Valorizzazione delle risorse personali

Percezione dello spazio personale e dello spazio circostante.

Recitazione, canto e danza come possibilità di espressione di sé e di comunicazione con l’altro.

Verifica e sviluppo della capacità di relazionarsi agli altri in un lavoro comune.

Stimolare creatività e libera iniziativa fino a divenire protagonista delle diverse situazioni ed esporsi pubblicamente.

Sviluppo del senso estetico.

Accostamento alla scrittura metrica.

Conoscenza e pratica di vari generi musicali.

Educazione all’uso della voce

Coordinazione motoria

Il metodo di lavoro prevede il coinvolgimento diretto di tutti gli alunni di terza media, che è reso possibile solo tramite un reale interesse ed attesa da parte degli insegnanti di classe, fatti partecipi dell’ideazione e della realizzazione del progetto secondo competenze specifiche.

A confezionare lo spettacolo sono dedicate ore di lavoro pomeridiano (in genere un giorno la settimana per circa due ore e mezza) a cui liberamente i ragazzi partecipano suddivisi in gruppi.

Le ore di lezione curricolari vengono coinvolte solo per gli aspetti concernenti la programmazione annuale.

Gli alunni delle altre classi sono preparati e chiamati a partecipare alla rappresentazione come evento della scuola.

NEL 2008/09

Quest’anno il musical ha come tema una storia di “pirati”, o meglio, la ricerca di un favoloso tesoro. Una mappa viene consegnata dal padre ai propri figli che decidono di cercare questo tesoro e partono. Nel loro travagliato viaggio, iniziato con spirito d’avventura e con grande speranza, incontrano un’isola piena di tentazioni (sono quelle illusorie della società che vorrebbe farci credere che tutto sia a nostra disposizione, subito e senza responsabilità, né doveri di alcun tipo); incontrano una tempesta, simbolo delle traversie che sempre la vita, presto o tardi, ci riserva; incontrano spettri e fantasmi che insinuano il tarlo del dubbio su tutto e, in particolare, sulla meta del loro viaggio; incontrano una nave corsara che dopo una furiosa lotta viene sconfitta e depredata del proprio tesoro, che però subito si rivela inappagante e, anzi, deludente. Approdano infine all’isola tanto cercata e individuano il luogo del tesoro, lì incontrano anche un vecchio compagno del padre che si definisce “custode del tesoro” che li invita, prima di aprire lo scrigno, a chiedersi casa veramente si aspettano e cosa ciascuno possa considerare per sé vero, inestimabile tesoro. Ciascuno si misura con questa proposta e un canto si alza alle stelle: è la notte dei desideri, di quelli veri, dal profondo del cuore. Durante il canto lo scrigno si apre e mostra il suo tesoro (che sarà una vera sorpresa per tutti).

Dunque la storia dell’avventura del desiderio dell’uomo proposta agli alunni e, attraverso loro, a tutti.

La rappresentazione è prevista per il 13 febbraio 2009 al Cinema teatro Galleria di Legnano.