Come appreso ieri, oggi pomeriggio al ministero dello Sviluppo economico Arcelor Mittal incontrerà i sindacati. Sempre ieri, l’amministratore delegato Lucia Morselli era a Taranto e in un incontro con le RSU non solo ha smentito che l’azienda continuerà la gestione della fabbrica fino a maggio 2020, ma ha anche comunicato il piano di fermate degli altoforni: Afo2 il 12 dicembre, Afo4 il 30 dicembre e Afo1 il 15 gennaio, mentre il treno nastri2 verrà chiuso tra il 26 e il 28 novembre per mancanza di ordini. Come sottolinea la Fim Cisl in una nota, “si tratta di un piano di fermate che modifica sostanzialmente le previsioni contenute nell’AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale)”: l’azienda si confronterà pertanto con il ministero dell’Ambiente su questo cambio di programma.



Come si evince, la situazione è sempre più drammatica. Naturalmente, potrebbe uscire dall’emergenza solo se il Governo si mostrasse disponibile a reintrodurre lo scudo penale. La sensazione è che Conte si prenderà questa responsabilità, il Premier sta facendo di tutto per non perdere Arcelor Mittal. Il problema è capire fino a che punto riuscirà a districarsi tra i dissidi interni al Movimento 5 stelle. A ogni modo, è difficile che già oggi il Governo riproporrà lo scudo, ma stiamo a vedere cosa succede. Mittal per interrompere fermate e disimpegno definitivo vuole ridurre i livelli occupazionali.



Quel che è certo è che il caso Ilva da qui doveva partire, la revoca dello scudo è un incidente che sta rendendo patologica la vicenda. Ma la vera patologia è l’incapacità del Governo di dare risposte all’industria e alle crisi aziendali: il caso Ilva è soltanto l’ultimo – dopo Whirlpool, IIA, Alitalia, Embraco, ecc. – degli oltre 150 tavoli aperti da troppo tempo.

L’apertura del tavolo di crisi “Arcelor Mittal” è l’obiettivo che si è dato l’azienda quando un mese fa ha avvicendato Matthieu Jehl con l’attuale AD Lucia Morselli. La crisi dell’acciaio è tale – per via della contrazione del mercato dell’auto, i dazi Usa, la concorrenza cinese e turca – che non si poteva non riverberare anche su Arcelor Mittal che ha di recente chiuso alcuni stabilimenti in Polonia e negli Stati Uniti e ne ha liquidato un altro in Sudafrica.



Quindi, il sig. Lakshmi Mittal vuole davvero lasciare l’Italia e la ex Ilva? La sensazione è che, per gestire un disimpegno, non avesse bisogno di Lucia Morselli

Twitter: @sabella_thinkin

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