Immaginate (tanto per fare un gioco di parole) che Imagine invece di quel brano un po’ zuccheroso e melenso che è fosse stata una dura ballata rock, con le chitarre elettriche in evidenza e la batteria che pesta. Qualcosa, per rimanere al suo autore, John Lennon, simile al brano Cold Turkey, che parla di una disintossicazione dall’eroina, o Yer Blues, in cui si canta invece di tendenze da suicidio. E’ lo stesso ex Beatle ad averne sottolineato l’effetto differente che avrebbe avuto: “E’ un pezzo anti-religioso, anti-nazionalistico, anti-convenzionale, anti-capitalistico… ma siccome è ricoperto di zucchero, è accettato”. Ecco. In un’altra occasione Lennon invece ebbe modo di dire: “Immagina che non ci sia più religione, nessun paese, nessuna politica è virtualmente il Manifesto comunista, anche se io non sono particolarmente un comunista né faccio parte di alcun movimento”.



Cinquant’anni fa usciva il disco solista più importante di Lennon, intitolato appunto come la canzone omonima che contribuì al successo. Da allora il brano è diventato una sorta di inno universale per la pace, cantato da tutti e in ogni occasione. Si arrivò anche a cantarlo davanti al Papa, Giovanni Paolo II; in occasione del Convegno Eucaristico del 1997. Ma, come ha detto Lennon, la fortuna della canzone fu che aveva una melodia accattivante, altrimenti non avrebbe avuto lo stesso impatto. Dopo aver dichiarato che la canzone era stata fortemente ispirata dalla moglie Yoko Ono nel 1980 e che avrebbe meritato di essere citata come co-autrice (“ma allora ero più egoista e più macho” disse) nel 2017 la vedova Lennon si è auto attribuita da sola la comproprietà.



In realtà Imagine non era del tutto un brano anti religioso. In un’intervista del dicembre 1980 per la rivista Playboy, poco prima della sua morte, Lennon disse che l’attore e attivista Dick Gregory aveva regalato a lui e Yōko un libro di preghiere cristiane, che gli ispirarono il concetto alla base della canzone:

“Il concetto di preghiera positiva … Se puoi “immaginare” un mondo in pace, senza discriminazioni dettate dalla religione – non senza religione, ma senza quell’atteggiamento “il mio Dio-è-più-grande-del-tuo-Dio”, allora può avverarsi … Una volta il Consiglio ecumenico delle Chiese mi chiamò e mi chiese: “Possiamo usare il testo di Imagine e cambiarlo semplicemente in Imagine one religion al posto di no religion?” Ciò mi dimostrò che non lo capivano affatto. La modifica avrebbe affossato l’intero scopo della canzone, l’intera idea”.



Cinquant’anni dopo John Lennon, benché abbia scritto una miriade di canzoni migliori sia con i Beatles che da solo, rimane per sempre legato a Imagine.