Si torna a discutere – animatamente e sicuramente non in toni lusinghieri – attorno alla sempre controversa figura di Zulfiqar Khan, imam di Bologna dal 2018 e spesso (specie negli ultimi mesi) sulle pagine di cronaca a causa delle sue posizioni a dir poco estremiste, spesso incentrate attorno ad una ‘jihad‘ che invoca nei confronti degli infedeli di tutto il mondo. L’ultimo capitolo di questa storia è stato pubblicato proprio in questi giorni, quando a riportare l’attenzione sull’imam di Bologna sono stati il senatore Marco Lisei e la deputata Sara Kelany – entrambi meloniani – con un’interrogazione parlamentare direttamente rivolta al ministro Matteo Piantedosi per chiedere interventi rapidi ed esemplari per il leader spirituale islamico bolognese.



La richiesta dei due meoniani è semplice: ovvero valutare “eventuali provvedimenti di allontanamento dal territorio nazionale” di Zulfiqar Khan, accusato a più riprese di aver mostrato “sostegno ad organizzazioni terroristiche come Hamas ed Hezbollah” anche in alcuni discorsi pubblici, “in particolare durante i sermoni trasmessi sulla pagina Facebook del centro islamico Iqraa”. Non solo, perché l’imam di Bologna – scrivono Lisei e Kelany nell’interrogazione a Piantedosi, citati da alcuni quotidiani – “ha pubblicato sui suoi social a più riprese immagini di mujahiddin armati (..) ritratti in preghiera o nell’atto di puntare armi contro obiettivi civili“.



L’imam di Bologna: “Biden e Netanyahu? Sono le due corna di Satana”

Nell’interrogazione i due deputati meloniani hanno anche riportato alcuni esempi delle posizioni estremiste dell’imam di Bologna, tratte proprio dai video dei sermoni postati su Facebook, tra cui un video del 19 aprile del 2024 in cui – con fierezza – Zulfiqar Khan dichiarava che “se qualcuno dice a me ‘sei estremista islamico’ dico sì perché estremismo vuole dire seguire i fondamenti”; oppure il video di pochi giorni prima – il 12 dello stesso mese – in cui invitava l’imam di Bologna i fedeli all’ascolto a “perpetrate il jihad contro questi bugiardi, questi assassini”, probabilmente rivolto ad Israele e Stati Uniti.



Ma ancora, un pochino più indietro nel tempo il video del 23 febbraio in cui minacciava i sostenitori di Israele di fare “una brutta fine”, da identificare forse come – e ci riferiamo sempre alle sue parole pronunciate in un altro video ancora – “quel castigo divino che stiamo aspettando” e che sarà impartito “da Allah, con le mani di Hamas e Hezbollah”. Ma come se non bastasse, in un altro video l’imam di Bologna ha anche accusato di omosessuali di essere “un gruppo che Allah castigherà con un castigo molto forte”; mentre Biden e Netanyahu sarebbero – a suo dire – “le due corna di Satana [che] prendono il liquido dagli occhi dei bambini per avere un anno o due in più di vita”.