L’IMAM GAY DI FRANCIA: “IL CORANO NON PROIBISCE L’OMOSESSUALITÀ”. È POLEMICA

Da anni in Francia l’algerino imam Ludovic Mohamed Zahed si professa vero e proprio “paladino” per i musulmani omosessuali di tutta Europa: primo imam dichiaratamente gay, sposato e poi divorziato, ha creato a Parigi anni fa la prima moschea inclusiva in Francia. «L’omofobia non c’è nel Corano», va ripetendo ormai da anni Zahed, «Non è una questione di Islam, è una questione politica di repressione delle minoranze e di individuazione del nemico» (spiegava lo stesso imam all’Espresso nel giugno 2016).



Ora però il nome di Zahed è tornato di stretta attualità dal momento che in una intervista alla tv francese ha provocato fortissime condanne dai gruppi fondamentalisti dell’islam in Turchia: le dichiarazioni nel video dove l’imam gay ribadisce che il Corano «non proibisce l’omosessualità» sono state giudicate da diverse associazioni e sigle coraniche come un «falso». Secondo l’account “Islamify” che raccoglie informazioni circa la religione musulmana mondiale, «il Corano menziona, in più di un’occasione, che gli uomini bramano gli altri uomini è un trasgressione».



ISLAM CONTRO LUDOVIC ZAHED: “DIRE QUESTO VUOLE DIRE NON ESSERE MUSULMANI”

L’intervento che nel prossimo novembre Ludovic Mohamed Zahed avrebbe dovuto tenere a Istanbul è stato immediatamente cancellato dopo che diversi gruppi anti-LGBT turchi hanno contestato platealmente l’imam gay per il video divenuto virale sul rapporto tra Corano e omosessualità. Sebbene non ufficialmente vietata, la pratica dell’omosessualità (e di tutte le minoranze LGBT) in Turchia e in larga parte del mondo musulmano è ampiamente contestata. Lo scorso venerdì il Presidente Recep Tayyip Erdogan ha definito i diritti Lgbt «una degenerazione» mentre discuteva con i giornalisti riguardo ad emendamenti alla Costituzione. Secondo il “sultano” di Ankara, «Di recente, hanno introdotto diritti Lgbt nella società, cercando di degenerare la nostra struttura familiare. Quindi, faremo quello che serve». Il medesimo account Islamify chiarisce i termini della questione secondo le autorità musulmane in merito al tema dell’omosessualità.



«Sebbene l’Islam proibisca gli atti LGBT come peccaminosi ma non portano una persona fuori dall’ovile dell’Islam», a condizione che la persona sappia che l’atto è peccaminoso, «tuttavia se una persona afferma che questi atti sono consentiti, allora sono trasgredite le leggi dell’Islam e non si è considerati musulmani». Lo stesso imam gay Zahed a L’Espresso anni fa spiegava, riferendosi alle torture fatte dallo Stato Islamico anche contro persone LGBT, sosteneva «Il problema non è quello che dice il Corano o quello che impone Daesh. Il problema è la visione che si ha del mondo: se se ne ha una fascisteggiante e intollerante, di conseguenza si avranno anche atteggiamenti violenti e repressivi». Secondo l’imam più contestato di Francia dai propri stessi fedeli musulmani, il fondamentalismo «non ha niente a che fare con l’Islam e la cultura araba».