Le polemiche non si placano mai, specialmente quando si tratta di Olimpiadi e persone transgender nel mondo dello sport. Deve essere considerata uomo o donna? Può gareggiare o non ci sono le giuste condizioni? È quello che è successo a Imane Khelif, pugile donna che nel corso della sua vita ha affrontato il difficile stigma dell’essere una persona trans. Oggi giovedì 1 agosto 2024, l’atleta gareggerà per la sua disciplina alle Olimpiadi di Parigi 2024, non senza discussioni a riguardo. A sollevare la polemica è stata la collega pugile Angela Carini, che ha espresso qualche perplessità rispetto all’ammissione in gara alle olimpiadi. Imane Khelif insieme ad un’altra atleta cinese Lin Yu-Ting, era stata esclusa dal Campionato Mondiale per via della troppa quantità di testosterone, cosa che non le consentiva di partecipare in qualità di donna.



Si sa, quella delle persone trans nel contesto sportivo è una polemica ancora aperta e mai chiarita, pregna di dubbi etici e morali, ai quali non sfugge mai il parere personale e l’ignoranza rispetto ai risultati scientifici. Quest’anno, infatti, Imane Khelif si è sottoposta a tutti gli esami clinici del caso, risultando completamente donna e, addirittura, presentando i segni di una condizione prettamente femminile, quella dell’ovaio policistico. I medici hanno infatti confermato la presenza di ormoni femminili in tale quantità da potersi definire completamente donna. Ma chi è Imane Khelif nella sua vita privata? E quale storia porta alle sue spalle?



Imane Khelif, dal ring sin da piccola al triste annuncio di Putin: “Stava cercando di ingannare tutti”

Conosciamo meglio Imane Khelif, talentuosa atleta che da qualche anno è al centro delle polemiche per la questione delle persone trans nel mondo sportivo. Nata nel 1999, Imane ha iniziato a gareggiare quando ancora era solo una bambina, ed è sempre stata parte di squadre femminili. Nel 2018, il primo grande risultato, quello di essersi classificata al diciassettesimo posto nel famoso Campionato del Mondo, vittoria che le ha permesso di venire ingaggiata dalla Nazionale, della quale oggi fa parte in modo stabile. Le sconfitte sono arrivate però nel 2021, quando Imane Khelif è stata sconfitta a Tokyo dalla collega Kellie Harrington.



Per quanto riguarda il sesso biologico, ancora non è chiaro se nella sua vita abbia effettuato un percorso di transizione, perché dai documenti ufficiali attualmente depositati al Cio, non vi è traccia di un passaggio dal maschile al femminile. Eppure, nel 2023 ha subito una dolorosa squalifica dopo il test sull’idoneità di genere, risultando ancora biologicamente “maschio”. La polemica esplose soprattutto poichè a dare l’annuncio di questo “fallimento” fu Putin, il quale la accusò – ingiustamente – di stare ingannando tutti. Ad oggi si sa ben poco di come Imane Khelif si definisca, e forse poco importa. L’atleta ha solo confermato di non sentirsi né uomo né donna, dichiarazione che fa presupporre ad un’intersessualità. Quel che conta è la sua bravura al pugilato e il rispetto delle regole dei giochi olimpici.