Resta il giallo attorno alla morte di Imen Chatbouri, ex atleta trovata senza vita nei giorni scorsi a Roma, nei pressi di Ponte Sisto. La 37enne tunisina era in Italia dal 2012 e ultimamente la sua vita era diventata piuttosto travagliata. Un matrimonio fallito alle spalle, una storia di maltrattamenti sfociata in tentato omicidio e molti altri problemi avevano reso Imen sempre più dura, segnandola profondamente. Forse per questo avrebbe deciso di farla finita gettandosi dal muraglione del lungotevere dei Vallati, vicino ponte Sisto. Secondo quanto reso noto dall’autopsia, la donna è morta la notte di mercoledì scorso dopo la caduta. Il volo si è concluso sulla banchina. Un suicidio forse annunciato, ma ora, come riferisce Corriere.it e stando a quanto ribadito oggi anche da Chi l’ha visto, emerge un dettaglio che porta a pensare che al momento della caduta, forse, Imen non era da sola. Dopo essere precipitata, qualcuno le ha appoggiato il capo sulla sua borsa da palestra coprendola con un giubbotto. Così è stata rinvenuta dal passante che ha poi lanciato l’allarme, dando il via alle indagini.
IMEN CHATBOURI, ATLETA MORTA A ROMA: INDAGINI IN CORSO
Ora gli inquirenti stanno cercando di ricostruire le ultime ore di vita di Imen Chatbouri, anche se la pista del suicidio resta la più accreditata. La convinzione però è che la 37enne tunisina quella notte non fosse affatto sola e ad alimentare tale tesi anche la misteriosa sparizione del suo cellulare. Al momento resta aperto il fascicolo per omicidio colposo ma chi ha composto la salma di Imen senza dare l’allarme potrebbe andare incontro all’accusa di omissione di soccorso. Intanto le indagini proseguono senza trascurare alcuna pista. Due anni fa l’ex marito morì per cause naturali a Palermo dove la donna si era trasferita con la speranza di proseguire il suo sogno di sfondare nell’atletica. Purtroppo però il matrimonio fallì e seguirono le violenze e la sua nuova fuga a Roma. Qui però l’abuso di alcol e nuove delusioni non fecero che peggiorare la situazione. Seguirono piccoli guai con la legge e momenti di difficoltà economica e non si esclude che tutto questo messo insieme abbiano poi portato alla sua decisione di farla finita.