Iddio calcolò, dall’eternità, che venendo un giorno al mondo l’accoglienza non sarebbe stata delle migliori: non tanto per la cattiveria del mondo – l’aveva pur sempre creato Lui questo bel mondo – ma per la lordura lasciata dal passaggio di Satàn.
La sporcizia è la bava alla bocca che il demonio lascia come traccia di un suo agguato: la gente che vive nella sporcizia, poi, non si rende più conto di quant’è sporca la sporcizia. Era arrivata al punto tale, la sporcizia, da riuscir nel suo intento più diafano: quello di render sporchi gli occhi dell’uomo in modo che non vedesse più la strada che (ri)porta al cielo.
Fu Adàm, il primo umano, a fare la tragica esperienza che sarà di tutti i discendenti suoi, del sottoscritto: nessun uomo, nessuna donna, riuscirà mai a comprendere pienamente il suo peccato se non quando riuscirà a vederlo alla luce del volto di Dio: “Adamo, dove sei?” gli chiese Iddio dopo che l’uomo finì, con le gambe all’aria, nel tritacarne di quel netturbino che fu il serpente. Solo allora gli umani misurarono la densità di quella impurità tremenda che, come smog, si era appiccicata allo sguardo: “Ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto”. Il peccato – “che peccato!” – è la scelta di abbandonare Dio da parte dell’uomo. D’ora innanzi Dio non sarà difficile da trovarsi: difficile sarà per l’uomo lasciarsi trovare da Dio. È nudo: si vergogna.
L’immondizia è per tutti, è eredità infame che si tramanda di padre in figlio: una volta entrata nel sangue di un casato – quello d’Adamo – non sarà possibile scansarla.
È destino di tutte le creature eccetto una: la storia sacra straborda di storie singole che riescono a preservarsi per poi salvare coloro che sono in fase dii annegamento. Di Lei, nonna, col suo latino maccheronico l’ho sempre sentita dire nelle litanie: “(Donna) sine labe originali concepta”. Sbagliava le lettere ma salvava il cuore della faccenda: “Donna concepita senza il peccato originale”. È la particolarità che rende esclusiva, e unica, la gran donna ch’è la Madonna. È il lascito della prima formulazione di condanna dell’era cristiana, la versione più nobile del mandato di cattura internazionale al Maligno: “Porrò inimicizia tra te e la donna (…) questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno” (cfr Gen 3,9-20) disse il Dio buono a quel demonio vestito in borghese da serpente.
Poteva annientarlo all’istante, invece preferì lasciarlo vivo: con il Dio di Maria ognuno avrà sempre il diritto d’essere combattuto con lealtà. Fino in fondo, però: senza sconti. D’allora il mondo fu reso sporco dalla lordura di quella mela morsicata: Dio, reso cretino da Satàn agli occhi umani, iniziò a diventare nemico della felicità umana.
L’infame non potè nulla – non potrà nulla – solo con un essere: Maria. Per quando decise di tuffarsi nel mondo per salvare l’uomo che stava annegando nel peccato, la Trinità Santissima s’era tenuta incorrotto un grembo: il Salvatore non poteva atterrare nel lerciume di una carne qualunque. Era pur sempre il Salvatore! Tenne immacolata la carne di Maria: fu l’unica, e rimarrà la sola per tutti i secoli dei secoli, a venire al mondo senza quello smog indosso. E resterà l’unica, dunque, a vederci chiaro nell’oscuro dei tempi.
Il peccato è il gancio di Satàn per sferzare le anime, distraendole da Dio. In Maria, invece, mai nessun gancio gli sarà disponibile: il livore, verso di Lei, aumenterà a dismisura mano a mano che passa il tempo. “Non è giusto: è stata favorita lei! – va seminando la baraonda nei cuori cristiani –. Dio fa preferenze, vedete?” In questo dice il vero: Dio scelse di fare una preferenza, facendola nascere con addosso la camicia della purezza. Però quanti umani nascono con un patrimonio a disposizione, con del talento indosso, con la fortuna in tasca: eppur non è scontato lo apprezzino. C’è anche chi s’addormenta sul talento e s’appisola sulla fortuna.
Maria, invece, l’accolse – “Eccomi!” (cfr Lc 1,26-38) – e ne ebbe estrema cura: i buoni patiscono molto di più la forza della tentazione di quelli che ci cadono. Per questo Lucifero la odia: perché Lei lo sbugiarda e lui non riesce a fotterla. Per questo, con un’Ave, nessuno potrà mai dirsi perduto.
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