Nella trasmissione di Rai 1 La Vita in Diretta si è tornati a parlare del singolare caso di Immacolata Fioretino morta tragicamente il giorno dell’Epifania dopo essersi sottoposta ad un intervento di bendaggio gastrico con il quale sperava di riuscire a ridurre il suo peso: un intervento a lungo desiderato dalla povera vittima, ma che tuttavia non sarebbe mai neppure iniziato perché dopo aver fatto l’accesso in sala operatoria, per Immacolata Fiorentino sono sopraggiunte delle complicazioni legate ad un’embolia polmonare – che secondo i medici era collegata ad un quadro clinico pregresso – e che le ha causato un arresto cardiocircolatorio; mentre da lì sono iniziati una serie di singolari trasferimenti tra reparti al termine dei quali la donna è tragicamente deceduta.



Partendo proprio dal suo caso – poi arriveremo anche alle testimonianze rese dai familiari di Immacolata Fiorentino alla trasmissione di Rai 1 -: dopo l’arresto in sala operatoria, la donna è stata inizialmente trasferita in rianimazione dove è rimasta in coma per 22 lunghissimi giorni e dopo il suo risveglio ne ha trascorsi pochi altri in terapia subintesiva, prima di essere trasferita in un’altra clinica per svolgere la consueta riabilitazione respiratoria; ma lì sono passati solamente tre giorni prima che la donna venisse dichiarata morta.



I familiari di Immacolata Fiorentino: “Qualcuno ci dica cos’è successo in quella clinica”

Incerto – insomma – cosa sia effettivamente successo ad Immacolata Fiorentino in quel brevissimo lasso di tempo trascorso nella clinica riabilitativa e (non a caso) per vederci chiaro i familiari hanno sporto denuncia e nel frattempo sono state poste sotto sequestro tutte le cartelle cliniche della vittima in attesa di un’autopsia che quasi certamente darà delle risposte anche – se non soprattutto – sulle eventuali responsabilità dietro al decesso.

Proprio questo interessa alla famiglia di Immacolata Fiorentino, con il fratello Patrizio che ai microfoni di Rai 1 ci tiene a sottolineare che “vogliamo solo giustizia perché si parla di una ragazza che entra in ospedale per un intervento di routine e all’improvviso non c’è più” ricordando in particolare che “dopo il coma pensavamo che il peggio fosse passato, ma in tre giorni è deceduta”; così come anche l’altro fratello – Biaggio – ricorda che “dopo il coma stava bene, chiacchieravamo e giocavamo”.



Sconvolte anche la due cugine – Stefania e Marilena – di Immacolata Fiorentino con la prima che non si capacita di come un intervento scelto “perché voleva rinascere” l’ha portata alla morte, ponendo l’accento in particolare sul “poco tempo trascorso dalla subintensiva ad un centro di riabilitazione”; mentre la seconda ricorda che dopo il decesso a lei stessa i medici hanno detto che “aveva avuto un arresto cardiaco”, non capacitandosi neppure lei di “quello che è successo perché stava bene e doveva fare solo una riabilitazione“.