Dormono su panchine in legno, non si lavano, indossano vestiti non adatti alle fredde temperature invernali e si ritrovano in locali con i termosifoni spenti: parliamo dei minori stranieri non accompagnati che non trovando posto nei centri di accoglienza bussano ai Comandi di zona della polizia locale. I casi sono diventati sempre più frequenti negli ultimi mesi. Alla Vigilia di Natale la segreteria del sindacato Cse Funzioni Locali e Polizie Locali Sulpl Milano ha scritto al comandante Marco Ciacci inviando una formale “richiesta di protocollo” sulle “modalità di gestione dei minori non accompagnati senza documenti” che si rivolgono ai vigili “in cerca di assistenza“.



“La situazione va avanti da mesi e dal Comando non possono più far finta di niente” ha avvertito la segretaria aggiunta Grazia Ingrao, come riporta Il Giornale. “Non sembra un caso ormai che i giovani migranti si rivolgano alla polizia locale, vengono indirizzati informalmente da qualcuno” come associazioni o centri comunali rimasti senza posti letto. Nella lettera inviata al comandante viene scritto che la struttura di accoglienza di via Zendrini “non è in grado di accogliere i minori, motivo per cui vengono ospitati in condizioni molto precarie nei comandi di zona, costretti a dormire sulla panchine di legno per più giorni, senza avere neanche la possibilità di lavarsi e con indumenti spesso non adatti alla stagione invernale. Durante i festivi i caloriferi sono solitamente spenti e occorre personale h24 che li accudisca”. Spesso questa è una pattuglia.



Giovani immigrati al comando dei vigili: le richieste dei sindacati

Nella lettera inviata al comandante Marco Ciacci dalla segreteria del sindacato Cse Funzioni Locali e Polizie Locali Sulpl Milano si legge che “l’Ufficio Cassa mette a disposizione la cifra di 6,50 euro per due pasti al giorno per la sussistenza del minore, ed è solo il buon cuore degli operatori della polizia locale che permette a questi ragazzi di ricevere qualcosa per la colazione”. I giovani stranieri arrivati in Italia “nelle condizioni di viaggio più precarie pensabili, non sono prima stati oggetto di screening sanitario e potrebbero essere portatori di qualunque tipo di patologia, con possibile contagio per gli stessi operatori che permangono a lungo ad assisterli in locali chiusi” si legge ancora.



La situazione “non può più essere sostenuta dalla sola polizia locale perché indegna di un Paese civile, e questa amministrazione comunale che si è sempre detta paladina dell’accoglienza deve farsi parte diligente per trovare delle soluzioni immediate ed efficaci” aggiunge il sindacato. I vigili chiedono quindi che sia “potenziato il servizio comunale di via Zendrini”. Nel caso in cui sia necessario utilizzare i Comandi, si chiede che vengano allestisti “locali idonei, con letti e bagni” così come stanziate “risorse adeguate per fornire almeno tre pasti quotidiani e quanto necessario per la pulizia della persona” e infine disposto “lo screening sanitario prima di ospitarli”.