Una carta “speciale” per scoprire se si hanno gli anticorpi anti Covid e se si è immuni, potenzialmente utile come “certificato di immunità”. A svilupparlo è stato il professor Gian Vincenzo Zuccotti, responsabile pediatria e pronto soccorso pediatrico dell’ospedale Sacco e dell’ospedale dei bambini Vittore Buzzi di Milano. Come spiegato a La Verità nell’intervista rilasciata oggi, sta sperimentando l’uso della “carta bibula”, una carta assorbente che filtra liquidi organici, per verificare l’eventuale presenza degli anticorpi anti Covid. «È il test di Guthrie, utilizzato normalmente su tutti i neonati prima che vengano dimessi. Viene compiuto tramite l’estrazione di qualche goccia di sangue, pungendo normalmente il tallone, per un’analisi del sistema endocrino metabolico». Questo il punto di partenza. Con il suo team ha, però, fatto un passo avanti. Dalla scorsa estate usa lo stesso cartoncino e gli stessi strumenti.



Questo test è utile anche per il piano vaccinale. «Questo consente di assegnare delle fondate priorità a chi va vaccinato, soprattutto visto che i farmaci faticano ad arrivare, e raggiungere rapidamente l’immunità di gregge». Ma per il professor Gian Vincenzo Zuccotti c’è un altro risvolto: «Permette anche a regioni come la Lombardia, che è stata pesantemente colpita dalla pandemia e dove almeno il 30% della popolazione è entrata in contatto col virus, che ci possa essere una sorta di certificato di immunità per far ripartire l’economia».



IMMUNI AL COVID? TEST DI 4 EURO PER SCOPRIRLO

Chi ha contratto il coronavirus, sviluppando gli anticorpi al Covid, con il test di Gian Vincenzo Zuccotti può avere un “patentino naturale” senza ricorrere subito alla vaccinazione. Peraltro, come ha avuto modo di spiegare nell’intervista odierna a La Verità, la sensibilità è molto alta, pari al 97%, quindi «alla pari di un prelievo venoso». Può diventare un test fai da te, in quanto è molto semplice, come il controllo della glicemia. «Invece di poggiare le gocce di sangue, prelevate dal polpastrello di un dito, su strisce reattive, si fanno cadere su uno o due cerchietti della carta assorbente fornita in un kit. I cartoncini vanno poi consegnati ai centri regionali di screening metabolico. L’indagine sierologica può essere eseguita in farmacia, in uno studio medico o nella propria casa». Per il risultato bisogna aspettare 4 ore, 4 sono anche gli euro a dosaggio. «Infinitamente meno del prezzo di un tampone molecolare, per i quali molti pagano anche più di 100 euro. Se poi questi saggi sierologici fossero acquistati in grande numero, si arriverebbe a spendere non più di un euro per conoscere la propria esposizione al Covid».



Secondo il professor Gian Vincenzo Zuccotti questo test sugli anticorpi anti Covid dovrebbero essere acquistati dalle Regioni e messi a disposizione dei cittadini. «Dispongono già di un proprio centro di screening obbligatorio per legge, non si tratta di organizzare nulla di nuovo. E ciascun laboratorio, con poche persone impiegate h24, può processare senza problemi 2 milioni di test la settimana». Dalla sperimentazione, che coinvolge anche alcune scuole di Milano oltre ai dipendenti dell’ospedale Sacco, è possibile anche monitorare la risposta al vaccino. «I soggetti non contagiati in precedenza hanno bisogno di 14 giorni perché si sviluppino gli anticorpi anti Covid, mentre chi ha avuto l’infezione e ha perso gli anticorpi, dopo la vaccinazione attiva una nuova risposta immunitaria già dopo sette giorni».