Il download dell’app Immuni non è obbligatorio, ma su base volontaria, però chi non la scaricherà potrebbe subire delle limitazioni. Questa è l’ipotesi al vaglio del governo per incentivare l’uso dell’applicazione scelta per il tracciamento dei contagi da coronavirus (che intanto è finita nel mirino del Copasir). Stando a quanto riportato dal Corriere della Sera, per riuscire a raggiungere la soglia del 60 per cento delle adesioni, che è considerato il minimo per garantire l’efficacia del sistema, si sta valutando l’ipotesi di rendere limitati gli spostamenti per coloro che non scaricano Immuni. Il tema è delicato, perché si incrociano vari aspetti, in primis quello della tutela della privacy, poi l’efficacia dei controlli decisivi per la Fase 2, cioè per la riapertura dell’Italia. Per contenere un’eventuale seconda ondata, è stata scelta l’app Immuni, ma se non viene scaricata da almeno il 60 per cento della popolazione, i contatti mappati non sarebbero sufficienti per tenere sotto controllo la situazione.
APP IMMUNI, IPOTESI “BRACCIALETTO” PER ANZIANI
Per questo motivo si sta lavorando ad un incentivo che spinga il maggior numero di persone a scaricare l’applicazione Immuni sul proprio telefonino. Il rischio però è che così, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, è che si scatenino altre polemiche, visto che si limiterebbero gli spostamenti per chi non la dovesse scaricare. Nessun problema, almeno per ora, sul fronte privacy delle persone visto che tutte le informazioni sarebbero rese anonime. Ma come incentivare l’uso di questa app tra gli anziani, che sono poco abituati agli smartphone? Sono peraltro loro i soggetti più esposti ai rischi del coronavirus. Da questo punto di vista, l’idea è di destinare loro una sorta di “braccialetto”. Nel frattempo, la notizia ha evidentemente scosso gli italiani, già limitati nelle loro libertà a causa dell’emergenza coronavirus. Cosa vuol dire limitazioni alla libertà di movimento? Questo non è stato ancora chiarito. La proposta comunque potrebbe essere formalizzata nei prossimi giorni, ma la decisione finale ovviamente spetta al governo.