Immunità di gregge a Bergamo? Così si potrebbe spiegare lo strano fenomeno che si sta verificando nella Regione Lombardia. Qui i numeri tornano ad essere preoccupanti, la situazione è tornata grave eppure Bergamo è tra le province della regione meno colpite dalla seconda ondata. Secondo Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive del San Martino di Genova, quella dell’immunità di gregge è un’ipotesi. «Siamo nel campo delle ipotesi, ma potrebbe essere che l’ampia diffusione del virus nella prima ondata abbia garantito una forma di immunizzazione alla popolazione entrata in contatto con il coronavirus, rendendo più difficile la nuova circolazione del virus», ha dichiarato a Iene.it la settimana scorsa. Se a Milano la curva cresce in modo quasi verticale, a Bergamo si è mossa ma non allo stesso modo. Secondo l’indagine Istat-Ministero della Salute condotta in estate, il 24% degli abitanti della provincia di Bergamo sono entrati a contatto col coronavirus. Ma l’indagine non è stata completata, per questo si può ipotizzare un valore superiore per Bergamo.
IMMUNITÀ DI GREGGE A BERGAMO? ORA MENO CASI MA…
L’ipotesi dell’immunità di gregge a Bergamo è sostenuta anche da Luca Lorini, primario di Anestesia e rianimazione dell’ospedale della città. Secondo le analisi sierologiche a cui la popolazione della provincia è stata sottoposta, il 30-40 per cento della popolazione avrebbe “incontrato” il coronavirus. Quindi, una percentuale superiore a quella emersa dall’indagine Istat condotta in estate. Di sicuro, quella di Bergamo è l’area più colpita al mondo. «Ecco perché nelle zone di Bergamo e Brescia oggi ci si ammala di meno», ha detto al Fatto Quotidiano. Anche i numeri degli accessi in pronto soccorso dimostrano che a Milano c’è un affollamento decisamente superiore rispetto a quello che si registra a Bergamo. Quel che non possiamo sapere è se si tratta di un’immunità sine die. «Gli anticorpi dopo un certo periodo di tempo svaniscono, così come si esaurisce, per esempio, l’effetto del vaccino antinfluenzale, che infatti dobbiamo ripetere ogni anno». Quindi, se la teoria dell’immunità di gregge a Bergamo avesse senso, sarebbe comunque temporanea. Fatto sta che i numeri mostrano che dove la pandemia di Covid ha “aggredito” fortemente ora il contagio è più debole.