L’immunità prodotta dai vaccini contro il Covid-19 attualmente a disposizione (Pfizer-BioNTech, Moderna, Johnson & Johnson/Janssen e Novavax) vale su tutte le varianti del virus. È questo, secondo quanto riportato da Ansa, il risultato di uno studio condotto dai ricercatori del La Jolla Institute for Immunology in collaborazione con l’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova e l’Università di Genova. Non sarebbe necessario, dunque, adattare i sieri in somministrazione alle mutazioni in circolazione.



La ricerca, infatti, ha evidenziato che gli anticorpi prodotti a seguito della vaccinazione riconoscono il virus indipendentemente dalle sue mutazioni, anche nel caso in cui si tratti della variante Omicron, che negli ultimi mesi era stata quella che aveva creato maggiore preoccupazione negli esperti. “L’immunità indotta dalle cellule T è duratura e significativa contro tutte le varianti note e non viene ‘bucata’ neppure da Omicron”. Lo ha ribadito Gilberto Filaci, direttore dell’Unità di Bioterapie dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino e tra gli autori dello studio.



“Immunità vaccini anti-Covid vale contro tutte varianti”. Ma quanto dura?

Lo studio condotto dai ricercatori del La Jolla Institute for Immunology in collaborazione con l’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova e l’Università di Genova, come riportato da Ansa, oltre a sottolineare che l’immunità prodotta dai vaccini anti-Covid vale contro tutte le varianti, ha anche messo in luce la durata della protezione dal virus. Essa, in base ai risultati, resta alta anche dopo 6 mesi, seppure scenda in media all’87-90% e all’84-85% contro Omicron.



“Visti i risultati dei test a 6 mesi dal vaccino, è molto probabile che le cellule T dei vaccinati diano luogo a una protezione immunitaria di lunga o lunghissima durata nei confronti della malattia grave; la dose booster resta tuttavia molto importante per minimizzare ulteriormente il pur lievissimo calo della risposta delle cellule T osservato dopo sei mesi dalla vaccinazione. È infine plausibile che il vaccino possa ‘frenare’ anche le future varianti”, ha aggiunto Gilberto Filaci.