Impianti sciistici chiusi. Lo ha deciso il ministro della Salute Roberto Speranza, che ha firmato l’ordinanza con cui dispone la chiusura degli stessi fino al 5 marzo. Le attività sciistiche amatoriali sono vietate fino al giorno della scadenza del Dpcm in vigore dal 14 gennaio. Il Ministero fa sapere che questa decisione di fermare ancora lo sci tiene conto dei dati epidemiologici più recenti comunicati dall’Istituto superiore di sanità (Iss), che evidenziato una percentuale del 17,8% di contagiati con variante inglese sul totale dei contagi. Il timore è che questa e altre varianti Covid si diffondano ulteriormente nel nostro paese. Da qui la decisione di adottare misure analoghe a quelle che sono state introdotte in Francia e Germania. Il Governo ora deve compensare al più presto gli operatori del settore con ristori adeguati. Ma montano comunque le polemiche per una decisione destinata a far discutere. Il 4 febbraio, infatti, il Comitato tecnico scientifico aveva dato parere positivo in merito alla riapertura degli impianti sciistici.
SPERANZA FERMA SCI FINO AL 5 MARZO
Attorno agli impianti sciistici rischia di aprirsi un altro fronte di scontro tra Regioni e Governo. I governatori delle regioni, infatti, avevano firmato già ordinanze con cui disponevano la riapertura degli impianti, quindi la macchina si era messa in moto. Ora questa decisione blocca tutto. A farne le spese tutto il settore, che si ritrova a poche ore dalla possibile riapertura con la notizia della chiusura. Lo stesso Matteo Salvini oggi a Mezz’ora in più su Rai3 ha criticato questa gestione da parte del ministro della Salute Roberto Speranza, che in questo anno di pandemia Covid ci ha abituati purtroppo a decisioni dell’ultimo minuto. Peraltro, non c’è neppure linearità, visto che fino a qualche giorno fa si parlava di riapertura. La decisione è tornata in forse ieri, con la risalita della curva epidemiologica. Il ministro, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, ha chiesto un parere al Comitato tecnico scientifico e si è consultato con la nuova ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini per valutare la convocazione delle Regioni e la proroga del divieto. Poi il parere negativo del Cts.
TURISMO REGIONI “ENNESIMO STOP SCI UNA MAZZATA”
Gli scienziati nel documento rimettono la decisione alla politica, ma evidenziano che per le mutate condizioni epidemiologiche per la diffusa circolazione delle varianti Covid non ci sono le condizioni «per ulteriori rilasci delle misure contenitive attuali, incluse quelle previste per il settore sciistico amatoriale». Per quanto riguarda il parere del 4 febbraio, il Comitato tecnico scientifico ha precisato che aveva comunque chiesto alcune limitazioni e osservazioni per rendere attuabile il protocollo proposto. Il problema riguarda le zone gialle, dove le misure previste non determinano una sensibile riduzione della capacità di trasmissione del coronavirus. Intanto Daniele D’Amario, Coordinatore della Commissione speciale Turismo ed Industria alberghiera della Conferenza delle Regioni, ha espresso tutto il suo dissenso per questa decisione, come riportato da Rai News24: «Ennesimo stop allo sci è una mazzata».