Legno per falegnameria, per edilizia, per carpenteria e per imballaggi. Ma anche tetti, pannelli isolanti, perlinati e pavimenti. Senza dimenticare l’impiego del legno come fonte di energia rinnovabile. Questa è Rainoldi Legnami, l’azienda a conduzione familiare che da settant’anni abita la provincia di Sondrio e che recentemente si è dotata del più grande impianto fotovoltaico della Valtellina (circa un Megawatt). L’impianto, installato sui tetti dello stabilimento, bonificati dall’eternit, produce energia utilizzata per soddisfare il suo fabbisogno energetico. IlSussidiario.net ha intervistato Annalisa Rainoldi, figlia del fondatore dell’azienda, e attualmente alla guida (insieme al marito Marco Vairetti e alla sorella Cristina) di uno stabilimento che per competere ha saputo innovarsi e che non smette di farlo. Rainoldi, ai più giovani, consiglia di studiare, fare anche esperienze all’estero, ma di non scordare mai la “prima pietra” delle aziende familiari.



La vostra azienda lavora da settant’anni il legno. Come è iniziato il tutto?

Una piccola segheria situata in un paese al centro della Valtellina, in un crocevia di strade e nei pressi di una stazione ferroviaria montana ha segnato l’inizio della nostra attività storica nel campo del legno. Il fondatore Francesco Rainoldi, con l’aiuto dei due figli maschi e di una figlia, ha avviato l’attività partendo dalla segagione del legname locale, il castagno.



E poi?

Poi siamo cresciuti. L’insediamento nel 1975 nell’attuale sede produttiva di Castione Andevenno (So), in un’area notevolmente più ampia e in una posizione geografica con collegamenti logistici più facili, è stato fortemente voluto da mio padre, Riccardo Rainoldi, il vero motore propulsivo aziendale. È stato un passaggio che ha segnato la svolta e la vera e propria entrata nel mercato del legno della Rainoldi Legnami. Oggi occupiamo circa 70mila mq a lato della strada statale, l’unica che percorre l’intera Valtellina, alle porte del capoluogo e abbiamo in tutto il gruppo 30 dipendenti.



Com’è stato l’impatto con la crisi?

Il mercato, in questi ultimi anni, ci sta chiedendo una “rivoluzione” del nostro modo di essere imprenditori. Sia per quanto riguarda l’analisi dei problemi, sia della loro soluzione. La crisi economica non fa sconti a nessuno, piccoli o grandi che siano le dimensioni. Noi cinquantenni alla guida societaria ci sentiamo ogni giorno “in prima linea” e con tanta fatica e caparbietà sempre alla ricerca della “cosa giusta da fare”, con lo sguardo costantemente rivolto verso il domani.

Come state vivendo la congiuntura economica attuale?

Piangersi costantemente addosso non serve! Noi abbiamo trovato la nostra linea di sviluppo nel campo delle energie rinnovabili: ci siamo dotati di un impianto fotovoltaico (850 kw/h) installato sui tetti dei nostri capannoni (con relativa bonifica di eternit), con il quale copriamo abbondantemente il consumo di energia elettrica dei nostri macchinari. Entro la fine di quest’anno entrerà in funzione nel nostro sito produttivo anche una centrale di produzione di energia elettrica alimentata dal cippato da noi interamente prodotto utilizzando la tecnologia innovativa della gassificazione.

 

Foste al governo, cosa fareste?

 

Adotteremmo misure urgenti per lo sviluppo e la crescita come, per esempio, sgravi fiscali sugli investimenti all’interno delle aziende. Ma oggi almeno chiediamo al governo di non essere perennemente ostacolati in ogni nostra iniziativa imprenditoriale da una burocrazia troppo restrittiva.

 

Come vede il Paese da qui a un anno di distanza? E ai più giovani cosa consiglia?

 

In uno spirito ottimistico e dinamico, che da sempre ci contraddistingue, vogliamo credere che il nostro Paese riuscirà a risalire la china. Ai nostri figli consigliamo di studiare, di aprire la mente verso orizzonti diversi dall’Italia, ma di concretizzare applicando tutte le loro energie là dove è stata posta la “prima pietra” delle aziende familiari.

 

Quali sono i vostri prodotti di punta?

 

Siamo nati come segheria. Poi è stata naturale evoluzione nel corso degli anni apprendere prima la progettazione e la realizzazione di tetti a vista, poi, nel passato più recente, anche la costruzione di edifici con pareti strutturali in legno. Grazie all’utilizzo di sistemi costruttivi innovativi, l’applicazione delle tecniche di sistemi di riscaldamento integrati con l’energia solare si realizzano abitazioni a basso o nullo consumo energetico. Da tempo stiamo proponendo incorporati nel tetto impianti fotovoltaici tradizionali e innovativi.

 

A quali mercati vi rivolgete?

 

Come segheria ci rivolgiamo principalmente al mercato dell’edilizia e dell’imballaggio; come divisione tetti alle imprese di costruzione e al privato. Il nostro mercato è concentrato prevalentemente nell’Italia del Nord.

 

Che rapporto c’è in azienda con i dipendenti?

 

Diciamo con orgoglio, ma con molta umiltà, che la nostra è una piccola realtà gestita con criteri imprenditoriali “famigliari”, molto dinamica e flessibile. Con i dipendenti si cerca di instaurare un rapporto fiduciario, personale e di rispetto reciproco. Ripetiamo sempre a tutti loro che l’azienda è come una barca dove tutti devono remare nella stessa direzione e che in ogni successo aziendale ognuno deve vedere il proprio contributo.

 

(Matteo Rigamonti)