Realizza case in legno con una rapidità impensabile per quelle costruite in mattoni, ricorrendo però a tecnologie in grado di renderle in tutto e per tutto simili alle abitazioni in muratura. L’azienda FBE si basa soprattutto sul sistema “Blockhouse”, che utilizza il legno a incastro, e su quello “MHM”, che in tedesco significa “muri in legno massiccio”. Ilsussidiario.net ha intervistato Giovanna Fongaro, socio amministratore di FBE.



Partiamo dai sistemi utilizzati da FBE per rendere le pareti in legno in tutto simili a quelle in muratura …

La nostra azienda, che è nata 32 anni fa, si è sviluppata negli anni occupandosi soprattutto di sistemi per costruire e realizzare case con il sistema “Blockhouse”, basato sul legno a incastro. Con il tempo siamo cresciuti aumentando i nostri macchinari e impianti e realizzando costruzioni in tutta Italia e nel resto dell’Europa. Cinque anni fa abbiamo deciso di perfezionare il sistema “Blockhouse” attraverso i muri in legno massiccio, detti anche “MHM”.



Che cos’è l’“MHM”?

Si tratta di pareti massive a strati incrociati, chiodati e privi di colle, il cui sistema costruttivo è molto vicino al muro, e quindi può essere modificato a seconda delle necessità e avere una funzione portante. Le prestazioni dei muri in MHM sono molto elevate e ci stanno dando grandi soddisfazioni. Stiamo utilizzando questo sistema per costruire in tutta Italia, realizzando soprattutto prime case di qualità, oltre ad asili nido, ricoveri per anziani e altri edifici dedicati alla collettività. Abbiamo inoltre impianti per la messa a punto di tetti e squadre di montaggio.



Il legno per voi è sinonimo soprattutto di tradizione o innovazione?

Il legno è sinonimo di tradizione, perché in natura esiste da sempre e non è stato inventato dall’uomo. E’ stato però riscoperto in modo importante nel momento in cui sono stati messi a punto dei parametri per i sistemi produttivi, come quelli per la coibentazione acustica, della sismicità, della durata nel tempo, dove si è scoperto che il legno ha delle qualità intrinseche impensabili per altri materiali, ed è quindi assolutamente innovativo e di ultima generazione.

Quali sono i suoi vantaggi principali?

Innanzitutto i tempi di costruzione sono inoltre molto brevi, perché si tratta di un sistema a secco, e quindi in un periodo in cui nella cantieristica è assolutamente necessario essere particolarmente veloci il legno risponde in pieno a questa esigenza. Sono nati inoltre dei sistemi che permettono di intonacarlo e avvicinarlo alle costruzioni in muratura tradizionale. Ma, soprattutto, il legno può essere prefabbricato, cioè costruito in azienda arrivando in cantiere con le pareti già pronte. Quando invece si utilizzano i mattoni ciò è impossibile.

 

Quanto tempo impiegate a costruire una casa in legno?

 

Una classica villetta su due piani di 130 metri quadri ci richiede tre settimane per arrivare al tetto, mettendo anche in conto un quartiere difficoltoso e un tempo brutto. In quattro mesi consegniamo la casa al cliente chiavi in mano.

 

Come sta andando il settore delle costruzioni in legno nel 2012?

 

Il settore legno sta andando molto bene nel senso che la richiesta di informazioni e preventivi è molto elevata. C’è però un periodo di sofferenza di mercato, ed è inutile che un cliente voglia costruirsi una bella casa in legno quando la banca non gli dà il mutuo. Stiamo soffrendo quindi come qualsiasi altro settore, perché non c’è la liquidità che eravamo abituati ad avere in passato.

 

Quali sono stati i vostri risultati dall’inizio dell’anno?

 

Il 2012 per noi è stato un anno positivo, molto simile al 2011, e il 2013 ci sembra essere stabilizzato sulla stessa lunghezza d’onda, sempre che a livello macro-economico non succeda qualcosa fuori dalle nostre previsioni. Circa un mese fa si è tenuta l’edizione 2012 di Made Expo.

 

Come è andata rispetto alle edizioni passate?

 

I risultati sono stati soddisfacenti, come era successo anche nelle edizioni passate. Per noi le fiere sono importanti, perché ci avvicinano ai clienti e ai tecnici del settore dandoci la possibilità di interloquire con loro e di illustrare i nostri sistemi costruttivi e le motivazioni che ci muovono.

 

(Pietro Vernizzi)