Il Gruppo Euromobil ha attraversato 40 anni di storia italiana dell’arredamento, e dal 1998 ha deciso di anticipare i cambiamenti del mercato riposizionandosi su una clientela più internazionale. Non a caso il gruppo è stato tra gli espositori più prestigiosi dell’evento I Saloni WorldWide Moscow, un’occasione d’incontro tra il mondo italiano del design e gli acquirenti di Russia, Kazakistan, Ucraina e Paesi Baltici. Ilsussidiario.net, presente per alcuni giorni al Crocus Expo di Mosca, ha intervistato Luigi Lucchetta, architetto in Désirée, una delle società del Gruppo Euromobil.
Architetto Lucchetta, quali sono le origini della storia del Gruppo Euromobil?
Il Gruppo Euromobil nasce nel 1972 con Euromobil Cucine dai quattro fratelli Lucchetta, Antonio, Gaspare, Fiorenzo e Giancarlo. Nel ’74 è fondata la società Zalf, che realizza mobili componibili, e nel 1995 entra a far parte del gruppo anche Désirée Divani, già presente sul mercato dal 1968. Il Guppo Euromobil offre una risposta in termini di arredo globale di una casa, dalla cucina ai mobili, dai divani ai letti.
Come si è sviluppato nel tempo il vostro gruppo?
La svolta c’è stata nel 1992, quando Euromobil ha cambiato il suo posizionamento aziendale da un mercato medio a uno medio-alto. Il nostro obiettivo era raggiungere un mercato più internazionale.
Perché?
I quattro fratelli sono amanti dell’arte, che è la madre ispiratrice del design. Per creare un’azienda di design il posizionamento deve essere quindi medio-alto o alto, perché il mercato internazionale apprezza soprattutto il gusto e la qualità italiana.
C’erano anche dei motivi economici per questa scelta?
L’export è il futuro, anche dal punto di vista economico. Ma la questione non era solo di tipo economico, nelle scelte aziendali c’è sempre la passione e l’intuizione. Quindi la passione per l’arte e il design e l’intuizione delle potenzialità del mercato internazionale. Si tratta di due aspetti che vanno sempre insieme.
Che cosa vuol dire che l’export è il futuro?
In un’ottica di economia globale, un’azienda deve essere internazionale per potere vivere e non sopravvivere.
Da quanto tempo il vostro gruppo è presente in Russia?
Dal 1998. Per noi è quindi un mercato di lungo periodo e importante, sia per Désirée, sia per Euromobil. Zalf è l’unica azienda del gruppo che sta iniziando solo ora ad affacciarsi sulla realtà russa, anche perché i suoi prodotti sono realizzati soprattutto in melaminico, un materiale che richiede più tempo per essere apprezzato da un mercato estero, a differenza invece di legno e laccati.
Che cosa contraddistingue i mobili in melaminico?
Rispetto a un legno laccato, il melamminico ha dei pregi come il fatto di essere più resistente, anche se attualmente i clienti apprezzano di più il calore del legno, innanzitutto per ragioni di carattere culturale.
Quali sono le aspettative di un acquirente russo nei confronti di un’azienda italiana dell’arredamento?
Si aspetta innanzitutto di trovare un prodotto di design e di qualità. Il prezzo invece è meno importante rispetto alle prime due caratteristiche. Di solito, inoltre, le preferenze dei clienti russi vanno verso i prodotti più ricercati.
Più ricercati come forme o come materiali?
Il gruppo Euromobil preferisce proporre prodotti dalle forme essenziali, contemporanee, eleganti, ma essere ricercato nei materiali, nelle finiture e nei dettagli. Il nostro è un prodotto che comunque si deve differenziare dal resto.
Ai russi piace l’essenzialità?
La Russia è un mercato in espansione e nel quale con il tempo sta emergendo la classe media. Nei primi anni ’90 c’era un profondo gap tra ricchi e poveri, oggi invece con l’avvento della classe media molti cercano di ostentare un benessere che in precedenza era loro precluso. Sono questi i clienti che prediligono lo stile classico, mentre le persone russe più colte scelgono prodotti essenziali e contemporanei come i nostri.
Quindi il mercato russo negli ultimi 20 anni è cambiato?
Sì, e a fare la differenza è l’emergere della classe media. Quest’ultima in parte è caratterizzata dalla tendenza a ostentare, ma con il tempo si sta a sua volta formando un gusto, indirizzandosi su prodotti di design contemporaneo come fanno già da tempo le persone più ricche e più colte.
(Pietro Vernizzi)