Il 2012 è stato difficile per l’economia italiana e anche le aziende più vivaci e dinamiche hanno risentito quest’anno del drastico calo della domanda interna dovuto alle manovre di finanza pubblica. Lo mettono ben in risalto i dati presentati oggi da FederlegnoArredo nella conferenza stampa annuale tenutasi a Milano, dove hanno preso la parola Roberto Snaidero e Giovanni Anzani, rispettivamente Presidente e Vicepresidente della Federazione delle imprese del LegnoArredo. Nonostante le aziende del settore abbiano aumentato il loro saldo commerciale dell’11% (8 miliardi di euro in valore assoluto) rispetto all’anno scorso, il consumo nazionale nell’arredamento è crollato del 19,7%. Non basta quindi essere competitivi per riuscire ad affrontare con fiducia la crisi.



Le esportazioni restano un ottimo sostegno: nonostante nel periodo gennaio-agosto siano scese del 2% circa verso l’Unione europea, verso i mercati extra-Ue c’è stato un marcato +10%, che certamente costituisce una sorta di “ancora di salvataggio” per il sistema del LegnoArredo. Tuttavia, la filiera ha vissuto uno degli anni più drammatici della sua storia. Dopo il crollo del giro d’affari del 2009 (-18%), il leggero recupero del fatturato nel 2010 (+1,9%) e un 2011 chiuso con un calo del -4,2%, il crollo del 2012 mette in ginocchio il sistema costringendo molte imprese alla resa dei conti. Basti pensare che dal 2007 il fatturato delle imprese ha subito un tracollo del 33%. Sono state quindi più di 10.000 le aziende che hanno chiuso i battenti negli ultimi cinque anni, con una perdita di posti di lavoro superiori alle 51.000 unità. Solamente nel 2012 sono stati 2.400 le imprese e 8.200 i posti di lavoro andati perduti. Dati che rischiano di peggiorare se si tiene conto che dal 2007 a oggi il ricorso alla Cassa integrazione (espresso in ore) nel settore ha subito un’impennata del 700% Inoltre, la notizia allarmante che conferma la drammaticità del momento è che le aziende della filiera legno-arredo hanno praticamente azzerato l’utilizzo di ore di straordinario.



Secondo le stime di FederlegnoArredo, il 2013 sarà un anno ancora difficile, tenuto conto della recessione in atto in Italia e in molti paesi europei. Verosimilmente proseguirà l’andamento positivo per la componente estera extra-Ue, ma in una situazione di generale indebolimento della domanda mondiale. Forse sarà solamente nella prima metà del 2014 che il sistema LegnoArredo potrà contare sulla possibilità di raccogliere i primi effetti di un’eventuale miglioramento atteso per la seconda metà del 2013 dell’economia italiana.

Per salvare il settore, FederlegnoArredo ha ben chiaro che occorre rilanciare i consumi. Al Governo che si insedierà dopo le prossime elezioni, le aziende del settore del LegnoArredo chiedono quindi di includere gli arredi fra le opere ammesse alla detrazione del 50% sulle ristrutturazioni. Del resto l’arredamento è parte integrante e sostanziale della riqualificazione edilizia e del benessere abitativo delle famiglie e questa “concessione” non comporta nessun incremento aggiuntivo dei costi per lo Stato già previsti dal decreto sviluppo. Secondo le stime di FederlegnoArredo, tale misura potrebbe portare a un incremento dei consumi nazionali d’arredamento del 20% (circa 1,5 miliardi di euro) offrendo così un po’ di ossigeno alle imprese dopo 5 anni durissimi.