Più di trenta giovani designer che hanno scommesso sul loro futuro elaborando le idee più originali per incrociare il gusto del pubblico. Una giovane toscana che assembla pezzi di sciarpe in lana per produrre borse innovative. Una famiglia toscana che ha dato vita ad un’azienda agroalimentare di qualità, realizzando una birra premiata addirittura in Germania. Una donna afghana che vive a New York e crea una linea di abbigliamento per offrire lavoro ad oltre trenta donne di Kabul. Padre e figlio che, tramandandosi le più antiche ricette della cucina spagnola e approfondendo la conoscenza dei prodotti del territorio, servono quotidianamente migliaia di piatti di paella.



Sono solo un piccolo, piccolissimo, spaccato degli uomini e delle donne che hanno scritto il successo dell’edizione 2012 di AF – L’Artigiano in Fiera. Sono loro ad aver riempito il cuore di oltre tre milioni di visitatori che per nove giorni hanno riempito i padiglioni di FieraMilano. Sono loro ad incoraggiarci per proseguire lungo questo cammino, affrontando la crisi con coraggio e realismo, senza lasciarsi sopraffare dallo sconforto. Sono piccoli e grandi eroi, capaci ogni giorno di credere nel lavoro come fosse una missione per produrre qualcosa di bello, per sé e per gli altri. E’ questo ciò che affascina il pubblico dell’Artigiano in Fiera. Un evento che non è solo una fiera, ma una festa. Che è un fenomeno culturale, un avvenimento popolare, in cui si manifesta con tutta evidenza uno spaccato sano del nostro splendido Paese.



Ricordo ancora quando diciassette anni fa decidemmo di intraprendere questa straordinaria avventura. Ricordo quanta fatica nel convincere gli artigiani a lasciare la bottega per incontrare il mercato di una grande città come Milano. Oggi, nel 2012, non abbiamo solo persuaso i più scettici, ma siamo riusciti a raccogliere integralmente l’eredità di quella vecchia Campionaria tanto cara proprio ai milanesi. Al punto che sono gli stessi visitatori a chiederci e a convincerci di realizzare nel 2013 una fiera ancora più aperta, estendendo ai giorni feriali l’orario prolungato tradizionalmente riservato alle giornate festive.



Tutto ciò, però, non basta per affrontare la crisi. Il dialogo con centinaia di artigiani ha reso ancora più chiara l’esigenza di un approfondimento delle potenzialità di sviluppo delle singole aziende. In tanti imprenditori abbiamo riscontrato il tentativo di innovare i prodotti e internazionalizzare la promozione sul mercato. Sono sfide vere, per loro come per l’Artigiano in Fiera. 

Valuteremo insieme a questo straordinario network le modalità migliori per allargare i nostri orizzonti, sfruttando anche le più moderne tecnologie. Per realizzare ciò servirà una forte presa di coscienza del patrimonio di ogni piccola realtà e della nostra immensa rete. Sarà necessario un grande progetto educativo e formativo, in grado di spazzare via ciò che si da’ per scontato in quello che si è e in quello che si fa. Solo così l’Artigiano in Fiera diventerà così una finestra sul mondo a tutti gli effetti.

E’ una scommessa che giocheremo tutti insieme. Convinti di vincerla. Come diciassette anni fa.

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