«Service Legno nasce nel 1998 e oggi realizza case e coperture in legno su misura adatte a ogni tipologia costruttiva, dalle grandi strutture all’edilizia privata, oltre agli interventi di restauro e recupero». Roberto Fava, fondatore di Service Legno, ci racconta le fasi di avvio dell’azienda e lo straordinario sviluppo che, nel giro di pochi anni, l’ha portata a essere ampiamente riconosciuta e apprezzata.  «L’idea di partenza, come suggerisce anche il nome stesso dell’azienda, si propone di mettere in primo piano soprattutto il servizio ai clienti: siamo dell’idea che la vendita di una struttura non deve essere esclusivamente la compravendita di un pezzo di legno, ma un progetto che racchiuda in sé un valore aggiunto di calcolo, consulenza e produzione. E’ su questo principio di sviluppo tecnico che l’azienda ha fondato i suoi quindici anni di storia».



Come si è sviluppata successivamente?

Dopo aver iniziato nel settore della carpenteria in legno, già dal 2000 abbiamo iniziato a investire in quello edile, diventando ben presto un’impresa di costruzioni a tutti gli effetti che utilizza il legno come materia prima per i propri edifici. Basti pensare che oggi il settore carpenteria, con cui siamo partiti, rappresenta solamente il 6% del fatturato.



E’ stata difficile questa transizione?

Siamo stati tra i primi a spostarci verso il modello di impresa edile, utilizzando come materia prima il legno. Questo, ovviamente unito alla nostra lunga esperienza, ci ha portato a essere tra i primi cinque costruttori italiani. Ora possiamo dunque partecipare ad appalti che richiedono requisiti spesso molto stringenti a cui in pochi riescono ad accedere. Tra questi c’è quello di via Cenni a Milano, che ci siamo aggiudicati.

Di che si tratta?

Si tratta del primo progetto di social housing da realizzare interamente in legno. Per questo dobbiamo certamente complimentarci con la committenza che ha saputo puntare su questo materiale per un progetto abitativo così ambizioso. Parliamo della costruzione di 4 edifici di 9 piani, collegati da edifici di 2 piani per un totale di 124 appartamenti. Questo risultato sarà reso possibile grazie all’impiego di strutture portanti in legno. 



Come stanno andando i lavori?

Per ora siamo perfettamente in linea con le tempistiche del programma di lavoro, dopo aver superato non poche difficoltà. Un progetto del genere, infatti, si porta dietro una serie di tematiche sulla progettazione mai affrontate prima: realizzare palazzi alti 30 metri in legno apre evidentemente una frontiera enorme nel nostro settore, ma anche una lunga serie di problemi che, poco a poco, abbiamo comunque superato.

 

Qual è stato il maggiore ostacolo?

 

Dovevamo principalmente affrontare non tanto lo scetticismo, quanto un bisogno di certezze di tutti gli interlocutori coinvolti nel progetto. Di fronte a palazzi generalmente costruiti in cemento armato, sono tanti coloro che abbiamo dovuto convincere della bontà di questa costruzione che vanta particolari caratteristiche e tantissime novità. Nonostante questo, ora siamo in linea con i tempi e i lavori procedono bene.

 

Perché questo progetto rappresenta una grande frontiera per il mondo delle costruzioni?

 

Perché si è passati dall’edificio in legno inteso come piccola abitazione, soprattutto per la famiglia privata, a un’abitazione in legno per tutti, quindi su grande scala, che però riesce a mantenere quelle caratteristiche tecniche peculiari dell’abitazione privata. Parliamo dunque di costi e tempi certi, caratteristiche non indifferenti nel mondo dell’edilizia, uniti ad aspetti prestazionali come quello termico, acustico, del risparmio energetico e antisismico. Tutte queste caratteristiche, prima solo per pochi, oggi sono veramente per tutti.

 

(Claudio Perlini)