Il sapone di Aleppo, cittadina siriana, è un antico detergente prodotto esclusivamente da elementi puri e naturali come l’olio di oliva (la Siria è il quarto produttore mondiale) e l’olio di bacche d’alloro. La sua storia, le sue qualità e le sue caratteristiche sono legate all’artigianato tradizionale aleppino che ha saputo, nei secoli, preservare il metodo di produzione. I più famosi saponi francesi non sono altro che un’elaborazione, dell’ottavo secolo, del sapone di Aleppo. Ilsussidiario.net è andato a trovare Abdul Karim Hazzouri, produttore leader sapone di Aleppo, nel suo stand ad AF-Artigiano in Fiera, la manifestazione che racchiude 2.900 artigiani provenienti da 110 diversi paesi nel mondo, aperta sino a domenica 9 dicembre presso il polo fieristico di Rho Pero.



Hazzouri, quando ha iniziato la sua attività?

Nel 2006 ho iniziato la mia attività importando principalmente sapone di Aleppo e poi articoli artigianali dalla Siria come copridivani, copritavoli e kefiah con disegni e fantasie particolari. Ora importo anche prodotti cosmetici come il burro di karitè, l’olio di Argan e sapone nero africano, lavorati a freddo e totalmente a mano dalle donne africane. E’ un modo per aiutare un popolo a vivere grazie alle sue eccellenze nel rispetto delle sue tradizioni.



Quali sono i suoi mercati di riferimento?

Importo, direttamente dalla Siria, i miei prodotti in tutto il territorio italiano e mercati esteri come Francia, Germania e Belgio.

Da dove si estrae il sapone di Aleppo?

Quello di Aleppo è il più antico sapone tuttora in commercio: pensi che è stato inventato più di 2.500 anni fa. Da allora, la lavorazione è rimasta sempre la stessa, conservando quei segreti che fanno della sua consistenza e dei suoi effetti benefici un orgoglio per noi siriani. E’ un prodotto puro al 100% e fatto interamente in modo artigianale: è costituito da olio di oliva e olio di alloro, due ingredienti naturali estratti e spremuti ancora freschissimi, provenienti da piante non trattate da pesticidi o disinfestanti nei dintorni della città siriana di Aleppo. Non contiene profumi, coloranti o altri additivi chimici e non contempla prodotti di estrazione animali.



Qual è il processo produttivo di un manufatto che mantiene invariati i suoi ingredienti naturali?

La lavorazione inizia a dicembre, dopo il raccolto delle olive, e termina a marzo. E’ in questo periodo che ad Aleppo si compie lo stesso antico rito da secoli. L’olio di oliva viene cotto lentamente in un paiolo di rame per molti giorni, insieme all’acqua e alla soda, proveniente da piante a basso contenuto di sale. A fine cottura, quando la pasta è pronta, viene arricchita con olio di bacche di alloro ed è quest’ultimo a determinare il profumo particolare e delicato e il pregio del sapone che può variare dal 5% al 60%. Viene rovesciato sul pavimento, tagliato e, infine, non resta che aspettare: il tempo di stagionatura varia dai 10 ai 12 mesi. Senza macchinari e senza additivi di nessun genere.

 

E’ particolarmente indicato per alcuni tipi di pelle in particolare?

 

Pur non avendo la pretesa di essere un prodotto farmaceutico, il sapone aleppino grazie ai suoi olii idratanti ed emollienti, è apprezzato per le sue qualità anallergiche, antinfiammatorie e antisettiche risultando così adatto per l’igiene di tutto il corpo: viso, intimo, corpo e capelli. Ogni tipo di pelle può trarne beneficio e, in particolare, quelle secche e delicate. E’ consigliato in caso di eczemi, psoriasi, forfora e allergie. L’alloro distende la pelle e ne apre i pori e fa di questo sapone un’ottima schiuma da barba per chi ha la pelle particolarmente sensibile. In più questo sapone ha una virtù completamente dimenticata in Occidente: è un efficace antitarme. Un panetto nell’armadio infatti tiene lontane tarme e camole.

 

Produrre ed importare da Aleppo, in questo periodo, deve essere piuttosto complicato…

 

Dall’inizio della guerra civile, come immaginabile, abbiamo riscontrato enormi problemi. C’è difficoltà a circolare liberamente e mancano le misure di sicurezza interne. Da quando sono iniziati i disordini, ad agosto, arrivare al porto e caricare le navi è quasi un miracolo: spesso mancano, o vengono razionate sia l’energia elettrica che l’acqua. Ora ad AF-Artigiano in Fiera, sto vendendo i pezzi prodotti lo scorso anno quando la situazione era stabile ma la produzione per il prossimo anno, per forza di cose, subirà una drastica riduzione. A dire la verità, non siamo ancora certi dell’esito della raccolta, da cui dipende tutto.

 

Che opinione si è fatto di ciò che sta accadendo nel suo Paese?

 

L’opposizione armata e l’esercito governativo hanno entrambi torto. Usano le parole democrazia, dittatura, governo e anti-terrorismo per giustificare una guerra civile insensata che causa solo morte e a farne le spese sono i comuni cittadini, ai quali è tolta la possibilità di vivere una vita normale.  

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