Milano è la capitale dei lavori creativi. Sono 250 mila gli addetti “creativi”, uno su sette in Italia e una concentrazione doppia della media nazionale. La città è tra le prime anche in Europa, all’ottavo posto, seguita da Roma al ventunesimo. E’ quanto emerge da un’elaborazione dell’ufficio studi della Camera di commercio di Milano su dati Istat 2008 nei settori KIBS (Knowledge Intensive Based Services) e Worldwide Centers of Commerce Index MasterCard Worldwide. Nella classifica nazionale, dopo Milano e Roma, seguono Torino con 103 mila addetti, Napoli con 56 mila e Bologna con 47 mila. La creatività può anche diventare il punto distintivo di un’impresa, come per esempio la Riva 1920 di Cantù (CO), guidata da Maurizio Riva insieme al fratello Davide: una piccola bottega che nel tempo è diventata una vera eccellenza del Made in Italy nel campo del legno e del design.



La tradizione della lavorazione del legno e l’innovazione di un oggetto di design: come fate a conciliare questi due aspetti?

Sono tanti i progetti importanti e innovativi che in questi anni abbiamo portato avanti: da circa 6 anni organizziamo i cosiddetti “concorsi di idee”, in cui giovani designer devono sviluppare un tema che scegliamo di volta in volta, e devo ammettere sempre con risultati veramente buoni.



Iniziative come queste attirano i giovani?

Basti pensare che solo in questo periodo stiamo seguendo ben quattro concorsi di idee, di cui uno proprio organizzato da Riva 1920, in collaborazione con la Fondazione di Venezia, Expo Venice e la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna. In questo concorso si chiedeva la progettazione di un particolare tavolo impiegando e valorizzando il concetto del riuso del legno delle Briccole di Venezia (le briccole sono pali di legno usati per segnare la navigazione e per l’approdo delle barche all’interno della laguna di Venezia ndr). L’anno scorso sono arrivate le idee di circa mille designer e alla fine in 6 sono stati decretati vincitori, premiati successivamente a Palazzo Ducale.



Altri progetti in cantiere?

In questo periodo stiamo portando avanti un importante progetto con i giovani della Comunità di San Patrignano, un concorso in cui il rovere delle botti usate per i vini della comunità che hanno compiuto il loro invecchiamento, verrà riutilizzato dai ragazzi e trasformato in opere di design.

Progetti sempre rivolti ai giovani…

Credo sia un aspetto molto importante. In questo periodo sto anche parlando proprio a loro, in sette diverse università, di comunicazione e design. Credo sia bello e importante vedere che un’attività del genere entri a contatto con i ragazzi per parlare di legno. Inoltre, una volta al mese apriamo le porte dell’azienda, in modo che chiunque possa entrare e vedere all’opera tutti i tecnici e i designer.

Al Salone del Mobile abbiamo potuto assistere a una riproduzione della concept car di Pininfarina interamente in legno. Come è nata l’idea?

Quell’automobile rappresenta un modello elettrico progettato da Pininfarina, presentata al Salone dell’Auto di Ginevra, di cui abbiamo curato tutti gli interni. Abbiamo quindi deciso di farne un modello identico in legno e portarla al Salone del Mobile di Milano, per dimostrare di essere in grado di riprodurre qualsiasi oggetto non solo in scala ridotta, ma anche a grandezza naturale. Anche in questo caso abbiamo usato le briccole di Venezia, quindi la terza vita del legno.

Che riscontri avete ottenuto da un’idea del genere?

Direi ottimi, sia per noi che in questo modo impariamo sempre di più su questo tipo di materiale, sia perché al Salone del Mobile il modello in legno ha riscosso davvero un gran successo. Le barrique di San Patrignano, i concorsi di idee, la concept car in legno: tutte idee per reinventarsi, scoprire tante diverse sfaccettature di un settore e portare così avanti progetti davvero interessanti.

 

Cosa pensa dell’approccio dei giovani nei confronti del settore del legno e del design?  

 

Parlare ai giovani è sempre bello, comunicare ogni aspetto del mestiere, anche se portare avanti un’azienda non è affatto semplice. I giovani conoscono benissimo il design. Basta vedere quanta gente arrivi ogni anno in occasione della settimana del Salone del Mobile di Milano.

 

Come vivono però un evento del genere le nuove generazioni?

 

E’ un evento bellissimo e importante, ma probabilmente i giovani dovrebbero imparare a vivere questa settimana più come un’occasione per osservare e capire ogni oggetto e idea che sono esposti meno piuttosto che come un evento utile per passeggiare mentre si sorseggia vino. Credo ci sia sempre più bisogno di progetti rivolti proprio ai più giovani, attraverso l’unione di tutte le forze disponibili,  anche istituzionali.

 

(Claudio Perlini)