Una certa stampa e soprattutto una certa opinione collega il termine “immobiliare” con qualcosa di negativo o, ancor peggio, di losco e speculativo. E’ una coincidenza automatica, supportata da scandali realmente accaduti e che certamente continueranno a verificarsi (ma c’è forse un settore immune?). Si è ritenuto e si continua spesso a ritenere che quella immobiliare sia un’attività svolta per il profitto di pochi a danno della collettività. In verità, questo pregiudizio rivela una contraddizione di fondo e ci permette di mettere in luce quella marea di professionisti, manager e imprenditori che nelle varie fasi del processo di sviluppo del territorio esprimono una grande competenza, oltre che dignità professionale e umana. La classe dirigente del settore immobiliare italiano è qualificata e in grado di offrire un contributo decisivo per la costruzione di qualcosa di buono e di utile per tutti.
Come ama ripetere il presidente di Assoimmobiliare, Aldo Mazzocco, il Real Estate rappresenta l’infrastruttura di tutto il sistema economico e sociale di ogni Paese. Pensiamo alle città, con le loro abitazioni, negozi, laboratori artigiani, scuole, ospedali, centri commerciali, parchi. Tutto ciò ha un punto di attuazione e compimento in quell’attività imprenditoriale complessa che si chiama, appunto, Real Estate. Un comparto che da solo, non a caso, genera il 15% del Prodotto Interno Lordo nazionale. Di più. Il Real Estate è la miccia che mette spesso in moto il Paese. Non c’è attività, sia essa logistica, terziaria o commerciale, che possa svilupparsi senza Real Estate. E’ una considerazione che ricalca il vecchio adagio secondo cui “il mattone mette in moto l’economia”.
Il mercato immobiliare risente più di ogni altro settore della paralisi del sistema finanziario. E con esso tutta l’imprenditorialità che ruota intorno all’indotto. EIRE Expo Italia Real Estate è divenuta così un momento cruciale per queste realtà. EIRE è un momento di incontro della comunità economica e, prima ancora, di incontro tra persone impegnate nella propria impresa e nella società. Uomini e donne che hanno la responsabilità di costruire qualcosa per il bene comune, di confrontare le esperienze per lavorare meglio, di rappresentare opportunità al mercato.
Con l’economia in recessione molte imprese sono morte, mentre altre si sono paralizzate. Il meglio, invece, si ritrova in modo costruttivo e propositivo in EIRE, dove vogliamo porre in risalto i migliori progetti di sviluppo del Paese. E’ la prima volta che una fiera italiana adotta questa metodologia per comunicare al mercato le opportunità di investimento. Dal 5 al 7 giugno, porteremo a Milano oltre cento investitori provenienti dall’Asia, dall’America e dall’Europa. Con tutta l’umiltà del caso, pensiamo di offrire così il nostro contributo allo Stato, a tutta la Pubblica Amministrazione e ai privati, augurandoci che insieme si possa correre in un’unica direzione, quella per il bene della comunità e del Paese.