Il momento è critico e particolare per le imprese italiane. I problemi e le sfide da affrontare aumentano e ogni suggerimento o strategia per superarli diventano preziosi. Anche quelli che possono arrivare da un appuntamento organizzato dalla propria associazione di categoria. Proprio per questo FederlegnoArredo, in occasione della sua Assemblea generale, ha deciso di dar vita al primo Forum del Legno Arredo, in programma il 4 giugno presso il MiCo-Milano Congressi. L’evento, infatti, proporrà una serie di incontri paralleli e interattivi sui seguenti argomenti: Cina, Reti di impresa, Scenari mondiali, Social housing, Mercato del legno, Fisco, Riforma del lavoro, Distribuzione arredamento, Costruzioni, Pubblicità e social network, Retail, Dogane ed export, Credito, Normativa legno, Web, Distribuzione edilizi arredo. Un nuovo “format” che, ci spiega Roberto Snaidero, Presidente di FederlegnoArredo, «risponde a una scelta ben precisa».
Quale?
Penso che in questo momento particolare, la necessità delle imprese associate sia quella di trovare delle soluzioni ai propri problemi. Da qui è partita l’idea far precedere l’assemblea generale da questo Forum in cui affrontare le problematiche specifiche del nostro settore.
Come sarà organizzata la giornata?
Ci saranno nove “tavoli di scenario” nella sessione del mattino e otto “workshop” al pomeriggio. Avremo relatori di primissimo piano sulle specifiche tematiche e sarà possibile interagire con loro, fare domande, chiedere chiarimenti. Nulla a che vedere con un tradizionale “convegno”. Il Forum sarà inoltre aperto a tutte le aziende e agli operatori interessati.
Vedendo il programma, le tematiche sono tantissime. Secondo lei, quali saranno più interessanti per gli imprenditori del suo settore?
Sono tutti temi importanti e li abbiamo studiati e soppesati. Secondo me, i più “gettonati” saranno quelli relativi all’internazionalizzazione e all’export, perché abbiamo un potenziale inespresso di espansione verso l’estero che interessa molto le nostre imprese. Penso anche che ci sarà interesse sul fisco e la riforma del lavoro.
Al termine del Forum si terrà l’Assemblea generale di FederlegnoArredo: come arrivano le imprese del vostro settore a questo appuntamento e quali sono le prospettive per quest’anno?
Le aziende che riescono a sopravvivere, salvo quelle che hanno un mercato di nicchia, sono quelle che esportano. È l’unico modo per crescere dato che il mercato interno è fermo e i consumi sono in calo. Abbiamo dei settori che stanno andando bene: i dati delle costruzioni in legno stanno crescendo. Ma il mercato di questi prodotti non è così grande. Questa è la situazione e non vediamo ancora uno sbocco positivo. Spero che si possano ripetere le performance del 2011, ma con la variante di una crescita sull’estero e una perdita sul mercato interno.
Si può fare qualcosa per cercare di recuperare questa perdita sul mercato interno?
In occasione del Salone del Mobile, sia al Presidente del Consiglio che ai vari ministri e politici che sono venuti in visita abbiamo chiesto in primo luogo di non aumentare l’Iva dal 21% al 23% e mi sembra che questo obiettivo possa essere raggiunto. Abbiamo inoltre chiesto un’Iva agevolata al 4% per gli arredi a muro (bagni, cucine e armadiature) acquistati per le prime case. Pensiamo che possa essere una mossa interessante per favorire lo sviluppo del mercato interno. Staremo a vedere se troverà qualche riscontro. Ci stiamo muovendo comunque anche per l’estero.
In che modo?
Abbiamo incontrato il Direttore della Sace (Sezione speciale per l’assicurazione del credito all’esportazione) cui abbiamo chiesto di creare una polizza specifica per il settore del legno arredo, la polizza Federlegno, in modo da fornire un ulteriore aiuto alle imprese che vendono all’estero.
In questi giorni si parla di decreti per sbloccare i debiti della Pubblica amministrazione nei confronti delle imprese. È un problema che riguarda anche il vostro settore?
È sentito anche da noi, particolarmente nel settore degli uffici, dove ci sono aziende che forniscono anche la Pubblica amministrazione. Ci auguriamo che si possa arrivare a una soluzione rapida e positiva per le imprese.