Dopo gli annunci, finalmente il governo interviene sul tema dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della Pubblica amministrazione attraverso un pacchetto di quattro decreti ministeriali. Il Presidente del Consiglio, Mario Monti, presentandoli in conferenza stampa ha spiegato che le misure adottate permetteranno di sbloccare 20-30 miliardi di euro quest’anno. Vediamo nel dettaglio il contenuto di questi decreti “targati” Ministero dell’economia e delle finanze.



Il primo riguarda la certificazione dei crediti delle imprese verso le amministrazioni statali e gli enti pubblici nazionali. La certificazione si ottiene mandando un semplice modulo standard all’ente debitore. Il modulo è già allegato al decreto, scaricabile subito da internet, compilabile anche on line. L’ente ha 60 giorni di tempo per rispondere, riconoscendo il debito oppure argomentandone l’inesigibilità totale o parziale. In caso di riconoscimento del debito deve indicare la data del pagamento, che dovrà essere inferiore a 12 mesi a partire dalla presentazione dell’istanza.



Se la risposta dell’ente non arriva nei tempi indicati, il creditore può presentare una nuova istanza alla Ragioneria generale dello Stato o alle Ragionerie territoriali dello Stato. A quel punto verrà nominato un “commissario ad acta” che nei successivi 60 giorni risponderà al debitore, sostituendosi all’amministrazione. Le risposte avvengono anch’esse attraverso un semplice modulo.

Il secondo decreto è “fotocopia” rispetto al primo e riguarda però la certificazione dei crediti delle imprese verso enti locali, regioni ed enti del Servizio sanitario nazionale. Prima della sua definitiva emanazione andrà quindi sentita la Conferenza Stato-Regioni. Resteranno esclusi dall’obbligo di certificazione gli enti locali commissariati e le regioni sottoposte a piani di rientro.



Il terzo decreto permette alle imprese di compensare il credito nei confronti di regioni ed enti locali con debiti iscritti a ruolo alla data del 30 aprile 2012 per tributi erariali e per tributi regionali e locali, nonché per contributi assistenziali e previdenziali e per premi per l’assicurazione obbligatoria contro gli infortuni e le malattie professionali. La richiesta di compensazione può essere già evidenziata nella richiesta di certificazione del credito.

In sostanza, il creditore presenta la certificazione del credito all’agente di riscossione indicando le posizioni debitorie che intende estinguere. Entro tre giorni l’agente invia la richiesta all’ente debitore per verificare la veridicità della certificazione, ottenendo risposta entro dieci giorni. In caso di riscontro positivo avviene la compensazione che deve essere comunicata entro cinque giorni al creditore. L’ente debitore è tenuto al pagamento dell’importo compensato entro 12 mesi dalla certificazione, altrimenti scatta in automatico la riduzione delle some dovute dallo Stato all’ente debitore.

Il quarto decreto, “targato” in realtà Ministero dello sviluppo economico, di concerto con quello dell’economia e delle finanze, prevede l’introduzione di una garanzia diretta per ottenere un’anticipazione bancaria a fronte del credito certificato fino al 70% (elevabile fino all’80% in caso di apporto di risorse da parte delle Regioni) dell’importo del credito, con un massimo garantibile per singola impresa pari a 2,5 milioni di euro.

La certificazione del credito potrà servire poi all’impresa per fare una cessione, pro soluto o pro solvendo presso intermediari finanziari riconosciuti.

L’obiettivo del Governo è fornire liquidità alle imprese e, nel caso di compensazioni, di semplificare anche il rapporto con il fisco. In un’ottica di ulteriore semplificazione, Consip sta predisponendo una piattaforma elettronica per fa incontrare fornitori e debitori. La certificazione elettronica permetterà di evitare, nel caso di cessione del credito, gli obblighi di redazione di atto pubblico e di notificazione nel caso di cessione, risparmiando tempo e soldi.

Il Governo ha fatto infine sapere che le rappresentanze d’impresa e le banche sigleranno un accordo per rendere ancora  più efficiente l’insieme degli strumenti oggi presentati.

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