FederlegnoArredo ha organizzato una missione negli Stati Uniti per le aziende associate, con incontri business to business nei grandi studi di architettura di Chicago e New York. L’obiettivo è sviluppare sinergie e contatti approfonditi con i massimi esponenti del design americano e mondiale. Tra quanti hanno preso parte alla missione c’è Casali, un’impresa di Cesenatico che realizza soprattutto arredi in vetro e in cristallo. Luca Casali, responsabile comunicazione ed export manager, racconta i frutti dell’esperienza pluridecennale nel campo export soprattutto negli Usa.



Quali aree consiglia di privilegiare a un’impresa che fa export?

Quello in vetro è un prodotto di nicchia, venduto in mercati dove c’è un potere d’acquisto e un’evoluzione delle costruzioni abbastanza importante. Mentre in Italia e in Europa il mercato è più lento, nei Paesi più avanzati come gli Usa ho appurato il fatto che stanno ricostruendo tutto e sta ripartendo l’intera economia. Lo stesso vale anche per Canada, Brasile, Cina, India, Turchia e Russia. Sono questi i Paesi più emergenti, dove si sono più arricchiti, hanno un potere d’acquisto più elevato e stanno realizzando nuove costruzioni, hotel e grattacieli.



Gli americani che tipo di prodotti preferiscono?

Gli americani prediligono le imprese che vendono dei prodotti unici e fatti a mano. Quello Usa è un mondo fatto molto a stock, pensato sempre in grande, basato sui numeri. E ciò che desiderano è vedere il singolo che crea qualcosa a mano, è qualcosa che a loro manca e rappresenta quindi il valore aggiunto. Più che il made in Italy, che è spesso utilizzato in modo improprio, apprezzano un prodotto al 100% italiano e realizzato con macchinari e lavorazione italiana. Quando un americano vede un artigiano seduto su un piccolo sgabello che con il pennello dipinge il vetro, inizia già a essere interessato prima ancora di vedere il prodotto finito. Ciò è vero soprattutto in seguito alla crisi, che ha portato a ritrovare alcuni valori come questo che prima erano sottovalutati.



Qual è stato il ruolo di FederlegnoArredo nell’aiutare le imprese che fanno export?

Ritengo che si tratti di un ruolo molto importante e molto positivo. Purtroppo lo Stato italiano non ha un occhio di riguardo alla spina dorsale dell’Italia, che non è la Fiat ma le piccole aziende che esportano facendo affluire la moneta estera in Italia. Lo Stato dovrebbe aiutare soprattutto le aziende che producono in Italia. Molte aziende italiane vanno all’estero, producono all’estero e vendono come made in Italy, ma in quel modo arricchiscono la Romania o la Cina e non invece l’Italia. Lo Stato dovrebbe aiutare le aziende che producono in Italia e poi esportano, facendo affluire moneta estera nel nostro Paese. Proprio perché le singole imprese hanno bisogno di non cadere nel baratro, FederlegnoArredo fornisce loro gli strumenti di cui hanno bisogno per fare export. Per un’azienda con 40 dipendenti avere un manager che gestisce l’estero è infatti una cosa molto pesante e complicata. FederlegnoArredo dà quindi la possibilità all’azienda di spostarsi e fare conoscere il suo prodotto, a patto che sia poi presente in quella zona.

 

(Pietro Vernizzi)

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