Il primo Forum del Legno Arredo è stato indubbiamente un successo. È stata la dimostrazione per un gruppo di imprenditori, quelli legati alla filiera della lavorazione del legno, di voler reagire alla crisi mondiale. Si prende atto di tutte le difficoltà esistenti, che vanno da una pressione fiscale che in Italia è ormai insopportabile, da un complesso rapporto con le banche per l’accesso al credito, dalla realtà che ormai ci si deve misurare su un mercato globale che ha concorrenti agguerriti. E soprattutto, questi imprenditori italiani, di un settore che conta 400mila addetti e realizza un fatturato di 32 miliardi di euro all’anno, sa benissimo che deve cambiare strategie aziendali, perché il mercato italiano, quello interno, dalle costruzioni all’arredo di case, è bloccato. Lo è in questo momento di crisi, ma realisticamente non offre orizzonti di grande prospettiva in futuro.
Giovanni Anzani, amministratore delegato di Poliform, uno dei marchi italiani più nobili, di alta qualità, di eccellenza nel mondo della produzione di mobili e arredi, è rimasto soddisfatto del primo Forum del LegnoArredo?
Direi proprio che quella giornata è andata benissimo. Una giornata di lavoro, non conviviale e di maniera. La formula è convincente, perché in quella sede c’erano quasi seicento persone e abbiamo avuto la possibilità di discutere, di scambiare le nostre opinioni su problemi generali, su quelli che abbiamo di fronte in questo momento. Che cosa significa una riunione di quel tipo? La conoscenza di nuovi mercati, di nuove opportunità, la messa a punto dei problemi connessi all’accesso al credito. Lo stesso fatto di ascoltare alcuni esperti, alcuni grandi economisti che ci danno il quadro più ampio della situazione, ci permette di prepararci ad affrontare il mercato.
Lei pareva molto interessato ai problemi della distribuzione, alla strategia retail.
È un grande problema quello di far vedere alla clientela, per poi venderli, i nostri prodotti nel mondo. Il ciclo distributivo sta diventando sempre più importante. Nella giornata del Forum ci sono stati dei workshop che hanno proprio affrontato la strategia-retail, quali sono i partner del nuovo progetto distributivo in Italia. Ci si è posto il problema se la strategia retail sia fondamentale per un’azienda di successo. Guardi, la Poliform, con anche l’altro “marchio” Varenna, ha settanta punti vendita nel mondo, in tutte le grandi capitali. Sono i punti vendita che hanno il nostro “marchio”, e sono appunto considerati monomarchi.
La Poliform ha ormai un mercato estero molto ampio.
Il nostro fatturato al momento si basa al 55% sull’export. Ma noi tendiamo a farlo crescere. Siamo consapevoli della nostra tradizione, dell’eccellenza dei nostri prodotti, come in genere del mobile italiano. Il problema è allargare questo ciclo di distribuzione e arrivare a dei veri e propri shopping shop, dove all’interno c’è l’angolo per diversi produttori, per i diversi “marchi”. Questo sarebbe un primo notevole passo avanti.
Il problema principale sarebbe quello di passare dai punti vendita monomarchio a quello dei multimarchi.
Certo. Guardi che oggi il “brand” ha un’importanza che è decisiva. Per molti di noi il “brand” diventa la garanzia di un prodotto. È proprio sul “brand” che siamo conosciuti e ci affidiamo al gradimento della clientela di tutto il mondo, dove la nostra tradizione è conosciuta, apprezzata e valorizzata.
La misura migliore della forza del Made in Italy in questo settore, del vostro “brand” nel mondo, l’avete avuta al Salone del Mobile.
È vero. A quel Salone del Mobile sono venuti rappresentanti di 150 paesi del mondo. C’erano più stranieri che italiani a visitarlo, a vedere i nostri prodotti. Ora, sapendo la difficoltà di chi lavora sul mercato interno, una distribuzione che favorisca i nostri “brand” a livello internazionale diventa indispensabile, quasi prioritaria nei prossimi anni. È proprio studiando nuove strategie di mercato, in tutti i vari meccanismi, che noi possiamo difendere e far diventare più forti le nostre imprese”.
Che clima ha respirato al Forum di FederlegnoArredo? Eravate un grande gruppo di imprenditori, piccoli, medi, grandi che affrontavate problemi di difficile soluzione, proprio per quello che si sta vivendo in questo momento di crisi prima finanziaria, poi economica sfociata in recessione.
Posso dirle che ho visto determinazione, voglia di battersi sul mercato, di misurarsi con la concorrenza sul mercato globale. Il momento che viviamo lo conosciamo tutti e non possiamo continuamente limitarci a descriverlo. Bisogna riuscire a tenere duro e a immaginare scenari nuovi, creare strategie nuove. Da quello che ho potuto vedere e ascoltare, credo che questi imprenditori hanno tanta voglia di affrontare con coraggio tutte le difficoltà che stanno vivendo. Hanno voglia di reagire.
(Gianluigi Da Rold)