Dall’uscita dallo stabilimento agli scaffali dei negozi con una filiera integrata, superando le molte, troppe frammentazioni esistenti nel mondo della logistica e della distribuzione dei prodotti grocery e di largo consumo. Ossia, un unico attore per l’intero processo. È l’obiettivo che si prefigge il Gruppo Fisi – leader in Italia nel settore della logistica, specializzata nel food and grocery e nella grande distribuzione, con 100 milioni di fatturato annuo – con l’acquisizione di Number 1 Logistic Group spa, la società di logistica del gruppo Barilla, con fatturato di 300 milioni. Socio di minoranza dell’operazione, con una quota del 20%, la Cooperativa Primo Taddei, storica realtà del mondo cooperativo di Parma. La città emiliana sarà anche la sede operativa del nuovo super gruppo che unirà sotto il marchio unico Number 1, l’esperienza di Fisi, forte dei 38 centri di distribuzione presenti in 16 regioni soprattutto del Nord Italia, con i canali specializzati in food and beverage dell’ex controllata Barilla che, dal 1998, ha messo a sistema 6 hub e 19 piattaforme. Il risultato è un operatore nazionale nella grande distribuzione dei beni di largo consumo forte di 3.800 dipendenti e che sarà in grado di generare fatturati di oltre 400 milioni di euro. Number 1 in futuro resterà comunque un punto di riferimento per la distribuzione dei prodotti Barilla continuando a gestire il portfolio clienti già del Gruppo Fisi che annovera brand come Despar, Coop, Conad, Eurospin, Sisma e Pastificio Garofalo. Abbiamo raggiunto per ilSussidiario.net, l’amministratore unico del Gruppo Fisi, Gianpaolo Calanchi.
Come e quando è cominciata l’avventura del Gruppo Fisi?
La storia di Fisi nasce dalla fusione di due realtà. La mia, che provengo dal mondo Barilla dove ho lavorato per 12 anni per poi proseguire per quattro anni alla direzione legale delle risorse umane di Number 1, e del mio socio, Renzo Sartori, che aveva un’esperienza ventennale nel mondo della logistica alimentare, soprattutto nella provincia di Padova. Abbiamo unito le nostre esperienze, siamo diventati ottimi amici, ed è nata l’idea di costituire Fisi.
Qual è la vostra specializzazione? Perché un colosso come Barilla ha deciso di affidarsi completamente a voi?
Barilla sostanzialmente voleva avere delle garanzie nell’offrire a chi compra una totale affidabilità ed integrità del prodotto. Hanno scelto me e Sartori perché già, a livelli diversi, collaboravamo con Number 1. In sostanza, non volevano cedere la propria controllata a persone che non conoscevano. L’operatore che oggi nasce dall’unione di Fisi e Number 1 si posiziona come terzo player in Italia nel settore della logistica. Ciò che caratterizza Fisi è la specializzazione nel mondo della gdo, la grande distribuzione organizzata, e del fresco: Number 1, invece, si occupa della logistica e della distribuzione alimentare, diciamo, a temperatura ambiente, come pasta e scatolame. Abbiamo unito due realtà complementari per formarne una forte sia sul lato della produzione che della grande distribuzione. Quindi, una garanzia di assoluta affidabilità e continuità nel lavoro svolto sino ad oggi.
Si tratta, quindi, di una scelta basata sulla fiducia nelle persone…
Certamente. Inoltre, una componente importante della scelta è avere dato garanzie al gruppo che valorizzeremo tutte le persone che lavorano in Number 1: normalmente chi acquisisce si trova a compiere ristrutturazioni e magari a dover affrontare esuberi che spesso vengono risolti con tagli, seppur dolorosi. Noi abbiamo garantito che manterremo la sede a Parma, in modo che nessuno sia costretto a dover scegliere fra il proprio impiego e la famiglia, e manterremo inalterato l’attuale organico cercando di rispettare le logiche aziendali sinora applicate.
A livello gestionale, perché è importante accorciare la filiera?
Non c’è un termine che sintetizzi in modo esauriente il concetto di logistica. Pensiamola come tutte quelle attività che si realizzano da quando il prodotto esce dallo stabilimento a quando arriva sullo scaffale del punto vendita. Già gestivamo parte di queste attività e in futuro riusciremo ad occuparci dell’intera filiera che, ad oggi, è invece frammentata in una lunga catena di appalti. Il vantaggio principale sarà l’ottimizzazione del processo: la regia sarà unica e quindi si eliminano anche tutti i margini d’impresa intermedi che si hanno oggi con l’intervento di diversi attori imprenditoriali. Il che si traduce in benefici sia per il cliente che per l’operatore logistico.
Quali sono le indubbie innovazioni che verranno apportate con questa acquisizione imprenditoriale?
Credo ci sia la possibilità di innovare da tre punti di vista: lavorando come ho detto sui processi, investendo sulla tecnologia e ripensando i business model con cui gestire i processi logistici ed integrare il più possibile committenti e produttori. L’operatore logistico si trova sempre nel mezzo, fra il produttore e la grande distribuzione: il nostro obiettivo è che questi due mondi lavorino in modo integrato. È un concetto sicuramente non nuovo ma difficile da mettere in pratica. Occorre abbattere barriere culturali, facendo comunicare sul serio aziende differenti.
(Federica Ghizzardi)