È in corso a MiCo, Centro Milano Congressi, la prima Assise della macchina utensile in Italia organizzata da Ucimu-Sistemi per produrre. Patrocinata da ministero dello Sviluppo economico, realizzata con il contributo di Camera di Commercio di Milano e la promozione di Tecnologie Meccaniche, l’iniziativa coinvolge non solo l’associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione, ma tutto il mondo che ruota intorno alla produzione. Sono oltre 350 gli operatori del settore che partecipano all’evento, che si chiuderà con la presentazione di un manifesto illustrato nel pomeriggio da Luigi Galdabini, presidente di Ucimu-Sistemi per produrre, alla presenza del viceministro allo Sviluppo economico, Carlo Calenda.



La situazione del settore non è facile, almeno sul mercato interno, che si è praticamente dimezzato dal 2008 al 2012, passando da 4 a 2 miliardi di euro, stando ai dati elaborati dal Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu. Il 2014, secondo le previsioni di Oxford Business of Economics  dovrebbe essere l’anno della ripresa del mercato italiano (+4,5%), che segnerà incrementi più decisi rispetto a quelli della media europea per il 2015 (+7,1%), 2016 (+8,7%) e 2017 (9,6%). Per essere pronti a sfruttare appieno l’inversione di tendenza, che non permetterà in ogni caso di recuperare il terreno perso durante la crisi, gli operatori del settore si interrogheranno oggi su strategie, attività e iniziative da avviare per meglio strutturare la propria offerta rispetto alla domanda italiana e straniera. Si suddivideranno quindi in tre gruppi di lavoro tematici: economia, internazionalizzazione, innovazione e tecnologia,



“Strategico per la manifattura poiché base di ciascun processo produttivo – ha commentato in apertura di lavori Luigi Galdabini – il settore delle macchine utensili più di ogni altro determina il grado di innovazione contenuto nei prodotti a valle della filiera produttiva. Consapevoli del ruolo decisivo del settore per il sistema economico e sociale del paese, gli operatori della macchina utensile italiana si sono dati appuntamento oggi per ragionare su come mantenere e incrementare questo patrimonio, con l’auspicio che, nel limite di quanto possibile considerata la difficoltà del contesto, anche le istituzioni opereranno con politiche adeguate a favorire tale sviluppo”.

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