Lui la chiama arte, l’arte dei presepi, e chi li realizza sono artisti. In effetti, vedendo i presepi realizzati da Salvatore Anastasio insieme alla scultrice Anna Bisogno, si resta a bocca aperta e si può giustamente parlare di opere d’arte. Lo stile che Anastasio segue è quello dei presepi artistici del 700 e dell800, ma con un punto ben preciso come ha detto Anastasio in questa intervista al sussidiario.net: il Mistero della natività deve sempre essere in primo piano. I suoi presepi vengono oggi esposti alle maggiori mostre nazionali e una volta all’anno presso la chiesa di Santa Maria Vergine vicino a via San Gregorio Armeno, la famosa via dei presepi napoletani.



Ci racconta come si svolge la sua attività di creatore di presepi?

Personalmente mi occupo di presepi per passione, diciamo pure come hobby. Dal punto di vista professionale infatti svolgo una attività nel settore nautico che però, concentrandosi nel periodo estivo, mi permette di avere diversi mesi a mia disposizione per questa passione.



Cosa l’ha colpita, che cosa l’ha affascinata a tal punto da decidere di dedicarsi alla creazione di presepi?

Una decina di anni fa mi trovavo a Napoli, in precedenza avevo sempre fatto il presepe a casa, ma ne facevo uno diciamo di tipo popolare. Ho visto invece questa mostra con presepi artistici del 700 e dell’800 e sono rimasto affascinato, mi sono così avvicinato all’arte del presepe napoletano. E ancora oggi ne sono entusiasta al punto da realizzarne in prima persona.

Lei dunque si è specializzato nei presepi di tipo artistico. Quanto tempo impiega per realizzarne uno?

Dipende naturalmente dal tempo che ho a disposizione, diciamo che con quattro, cinque ore al giorno ci impiego circa cinque mesi. Si tratta di presepi sullo stile di quelli del 700  e 800 napoletano. Le statuine le realizza una scultrice molto conosciuta, Anna Bisogno. Io mi occupo di tutto il resto, abiti, scenografie, oggetti che si trovano nel presepe stesso.



Ci può descrivere un suo presepe?

I miei presepi hanno una particolarità: sono presepi nel presepe, una sorta di meta presepe.

Cosa significa?

Riprendono una forma d’arte pittorica di tradizione spagnola, quando l’artista si dipingeva nel suo stesso quadro grazie a uno specchio mentre realizzava il quadro. Il mio presepe assomiglia a questa forma d’arte. In pratica è una scena popolare dove ci sono gli zampognari e tutti gli altri personaggi classici vicini al presepe vero e proprio in miniatura.

Come mai Napoli ha questa tradizione tutt’oggi vivissima del presepe?

Napoli ha una tradizione che risale a tantissimi anni fa, Napoli è la patria del presepe.  Ci sono state famiglie reali che hanno coltivato questa cultura del presepe e si è tramandata arrivando ad oggi dove ci sono coinvolti tantissimi artisti. San Gregorio Armeno, la via dei presepi è il simbolo del presepe napoletano, dove è possibile trovare quanto serve diciamo per preparare un presepe adatto alle famiglie.

E’ ancora vivo oggi questo interesse o si è un po’ perso? Come si coniuga questa tradizione con la devozione religiosa?

E’ ancora molto viva anche se i giovani di oggi sono attratti da altre cose come la tecnologia, i computer e questo genere di cose che lo distraggono da questa tradizione. Però in Campania è ancora abbastanza forte. Ma anche al nord c’è una tradizione ancora viva, ad esempio a Brescia o a Città di Castello.  Fa parte del tessuto popolare del nostro paese.

 

Presepe contro albero di Natale, religiosità e tradizioni non religiose? Si può dire?

 

Quella del presepe è una tradizione che non morirà mai, proprio perché connessa con la religiosità del Natale. E’ vero che molti fanno il presepe senza più pensare al contenuto religioso che esso ha,  ma qui al sud non c’è casa che non ospiti un presepe nel periodo natalizio. È una tradizione molto difficile da abbattere.

 

Qual è la sua statuina preferita?

 

Sono sempre attratto dalla Sacra famiglia: la Madonna, San Giuseppe e il bambino Gesù. Poi  naturalmente gli angeli, e anche i pastori della meraviglia. In tutto il presepe però quello che predomina di più è il mistero della natività ed è quello che preferisco rappresentare.

 

Cosa ne pensa della tradizione sempre napoletana di mettere nei presepi personaggi famosi viventi?

 

Io sono un tradizionalista dunque non mi piace molto, ma è anche vero che già nel 700 e nell’800 si usava riprendere personaggi reali, visti per strada come il pescatore o il nobile. Bisogna dunque dire che anche questo fa parte della tradizione. C’è poi anche un aspetto commerciale, quello di attirare le persone in via San Gregorio Armeno usando questo trucchetto.