La grande novità del SaloneUfficio di quest’anno sarà la presenza del designer francese Jean Nouvel. La manifestazione di riferimento nazionale, che si tiene nella cornice del Salone del Mobile dal 9 al 14 aprile, presenta oltre 20mila metri quadri dedicati ai mobili e agli accessori per l’ambiente di lavoro. L’evento è in sinergia con tutti gli altri spazi ospitati da I Saloni, per esprimere l’integrazione sempre più profonda tra l’ufficio e il mondo dell’abitare. Ilsussidiario.net ha intervistato Alberto De Zan, presidente di Dieffebi e di Assufficio, l’associazione delle aziende per l’arredo dell’ufficio.



Com’è la situazione del mercato nell’arredo ufficio?

Le aziende, anche nel 2012, hanno subito, chi più e chi meno, una riduzione del fatturato, molto sensibile nel mercato interno e meno per quanto riguarda l’estero. A ottenere i migliori risultati sono le aziende che riescono a vendere il prodotto fuori dai mercati europei. Nei paesi arabi come Qatar, Arabia Saudita e Kuwait, gli investimenti in scuole, università e aeroporti, offrono alle aziende la possibilità di fornire materiale per ufficio in quantità considerevole.



Il mercato italiano invece come sta andando?

E’ ancora in diminuzione, perché purtroppo c’è una distribuzione che non è mai stata consolidata nel tempo da parte delle aziende. Oggi soffre il fatto di non essere in grado di rispondere alla specializzazione più alta richiesta dal mercato, dove non c’è solo la fornitura di tavoli, scrivanie o mobili, ma di un progetto, una valutazione reale sull’acustica, sui riscaldamenti, sulla climatizzazione e sull’illuminazione. Il rapporto tra cliente e produttore o distributore è più sofisticato, e le aziende italiane, a differenza di quelle francesi e tedesche, soffrono di questa situazione perché sono di dimensioni più piccole e non hanno dei marchi forti in mano. Avendo venduto un po’ di tutto e con poca specializzazione, oggi si trovano ancora più in difficoltà.



Quali sono le sue aspettative per il SaloneUfficio del prossimo aprile?

Il grande investimento da parte di Cosmit e FederlegnoArredo ci dà la possibilità di contattare con maggiore frequenza tutti gli studi di progettazione che arrivano a Milano in occasione del Salone del Mobile. Nelle passate edizioni, dopo avere visitato i padiglioni del design, non sempre venivano in quelli dell’ufficio, perché consideravano questi ultimi non altrettanto significativi. In questa edizione 2013 la possibilità di andare a vedere quanto propone il designer francese Jean Nouvel per gli uffici del futuro può fare la differenza.

In che cosa consiste il progetto di Jean Nouvel presente a I Saloni?

I suoi studi hanno contestualizzato gli uffici in diverse situazioni, dando prevalenza alla relazione tra i vari addetti. E’ un progetto di grande interesse, che sarà visitato da tutti gli studi di progettazione. Alcune aziende hanno inoltre fatto la scelta intelligente di cercare delle collaborazioni all’interno della filiera, presentando esperti di pavimenti, mobili, illuminazione e controsoffitti. Sull’onda dei concetti di Jean Nouvel, ciascuno presenta delle sue proposte. Ciò è interessante, perché gli architetti si fermeranno di più in stand con queste caratteristiche.

 

Nei giorni scorsi avete presentato Smart & Happy Office. Qual è il significato di questo evento?

 

Abbiamo analizzato le nuove tendenze per rendere l’ufficio più gradevole a chi ci lavora e deciso di lanciare Smart & Happy Office. Il vero costo di un’impresa è rappresentato dal personale, che deve quindi essere utilizzato al meglio per essere più competitivi sul mercato. Gli ambienti di lavoro devono quindi essere adatti a favorire il confronto tra i vari dipendenti, perché solo in questo modo è possibile perseguire il miglioramento che l’impresa auspica. L’innovazione e le idee buone in questo modo possono venire all’interno dell’azienda e non solo all’esterno, curando di più quelli che sono i rapporti tra le persone e cercando di farle lavorare al meglio per fare esprimere tutto il loro potenziale. Questi concetti stanno prendendo piede perché dobbiamo fare un salto di qualità sull’ambiente ufficio.

 

(Pietro Vernizzi)