E’ stata allestita nel Museo del Falegname Tino Sana la mostra dal titolo “Il legno, dalla natura alle cose”, dove resterà aperta fino al 6 maggio. A proporre questa iniziativa è stato il Gruppo Legno di Confindustria Bergamo, che l’ha organizzata tramite la stessa Confindustria e FederlegnoArredo con l’obiettivo di valorizzare il legno come materia prima dalle qualità uniche come naturalezza, economicità, inesauribilità ed eco-sostenibilità. La mostra si tiene tra l’altro proprio nella fase dell’entrata in vigore del regolamento dell’Unione Europea sulla Due Diligence, il cui scopo è arginare l’illegalità nella commercializzazione e distribuzione del legno. La mostra rappresenta un percorso interessante sia per i bambini sia per gli adulti, cui permette di approfondire le peculiarità del legno. La stessa struttura dell’esposizione si articola in un piano inferiore, occupata da serramentisti, produttori di abitazioni e tetti in legno, segherie, e più in generale della prima lavorazione della materia prima legno; un secondo piano sui produttori di mobili; un terzo sui produttori di oggettistica.



Come sottolinea Andrea Sartirani, titolare della Sartirani Legnami srl e uno di coloro che hanno tirato le fila della mostra, “questo evento mira a ridare visibilità alla materia prima legno per le sue caratteristiche di stoccaggio della CO2. Abbiamo coinvolto 32 aziende del settore, tutte della provincia di Bergamo, dalla prima lavorazione fino all’oggetto di design, passando da tutte le fasi come le strutture edili, i serramenti, i pavimenti e i mobili. Abbiamo inserito nel Museo del Falegname dei pannelli esplicativi di tutte le funzioni che le foreste, gestite in maniera sostenibile,svolgono per mitigare l’effetto serra”.



E aggiunge Sartirani: “L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica, cercando di smontare tutti i falsi pregiudizi che si sono accumulati negli ultimi anni. L’albero durante la sua fase di vita assorbe CO2 liberando nell’atmosfera l’ossigeno. Dopo la morte la pianta rilascia la CO2 assorbita con la decomposizione. Le aziende del legno cercano di trattenere la CO2 che l’albero ha stoccato, prima che questo vada in marcescenza, trasformandolo in un prodotto in legno”.

Tra i prodotti esposti a “Il legno, dalla natura alle cose” anche quelli della EP srl, il cui presidente Enzio Piatti sottolinea che “al museo abbiamo presentato due porte prodotte dalla nostra azienda. La prima si chiama modello Platino super, a battuta tonda, laccata in poliestere brillante a specchio. La seconda invece è una filo parete laccata. Lo scopo della partecipazione era dimostrare che i pezzi esposti al Museo del Falegname potevano essere prodotti anche in tempi moderni. Quello che si realizzava nel ‘400-‘500 con i macchinari di allora, oggi è l’ultimo ritrovato per quanto riguarda le porte in legno.



 

Oggi nell’arredamento sono molto utilizzati soprattutto gli ambienti minimalisti, privi di cornici, e la nostra porta a filo parete è tecnologicamente avanzata e si inserisce perfettamente in questo contesto pur ispirandosi a un modello del ‘400. I macchinari dell’epoca del Rinascimento sono quelli che ci hanno consentito di arrivare alla tecnologia di oggi. E’ proprio quindi quanto mostrato nel Museo del Falegname a consentirci di realizzare gli ultimi ritrovati di oggi”. Mentre Piero Paganoni, presidente del Gruppo Legno di Confindustria Bergamo e titolare della Società Legnami Paganoni spa, spiega che l’intento era quello di “fare qualcosa per dare visibilità alla nostra materia prima, in tutti i suoi aspetti e le sue caratteristiche di eco-sostenibilità, di leggerezza, di elasticità, di naturalezza e di materia prima rinnovabile.

 

Ci è quindi venuta l’idea di allestire una mostra, e l’azienda Tino Sana ci ha dato la possibilità di farla all’interno del Museo del Falegname. E’ una mostra per sviluppare le caratteristiche del legno come materiale in grado di assorbire l’anidride carbonica, aiutandoci nella lotta contro il cambiamento climatico. Nelle nostre foreste occorre attuare un taglio sostenibile, perché le piante giovani poi crescono e assorbono molta più anidride carbonica di quelle vecchie. In secondo luogo si è dato alle aziende che hanno voluto partecipare la possibilità di mostrare dei prodotti in legno realizzati nella Bergamasca, per dare la possibilità di valorizzare questo settore”.

 

(Pietro Vernizzi)