Finalmente una boccata di ossigeno per le imprese italiane. Nelle prossime settimane, comunica l’Agenzia delle Entrate, saranno rimborsati i crediti Iva spettanti a oltre 4.300 imprese, per un importo complessivo di circa 1,2 miliardi di euro, messi a disposizione dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. “Con questa nuova iniezione di liquidità – viene specificato – la somma complessiva rimborsata in questi primi mesi del 2013 a imprese, artigiani e professionisti arriverà a ben 2,5 miliardi di euro”. Il tema del pagamento dei debiti pregressi della Pubblica amministrazione, in particolare attraverso l’emissione di nuovi titoli di Stato, è in questi giorni affrontato da Antonio Tajani e Olli Rehn, vicepresidenti della Commissione Ue. E’ stato infatti stabilito che se lo Stato italiano riuscirà a pagare in questo modo i propri debiti con le aziende, stimati tra i 70 e i 100 miliardi di euro, non vedrà scattare la procedura di infrazione per avere superato il limite del deficit. “La Direttiva sui ritardi dei pagamenti è molto importante – affermano i due in una dichiarazione congiunta sui debiti commerciali delle Amministrazioni Pubbliche-. Essa stabilisce regole chiare in tema di pagamento di beni e servizi acquistati dal settore pubblico. Tutti gli Stati membri hanno l’obbligo di trasporre e applicare la direttiva a partire dal 16 marzo 2013”. Tajani e Rehn aggiungono però che tale direttiva “non si applica necessariamente all’ammontare del debito commerciale pregresso”. In particolare, nel caso dell’Italia, le autorità hanno deciso che le nuove regole si applicheranno solo ai contratti conclusi a partire dal 1 gennaio 2013. “Una soluzione realistica al problema dell’ammontare di debito commerciale pregresso – che si stima essere di notevoli dimensioni – deve, probabilmente, prevedere un piano di liquidazione avente come obiettivo quello di portare tale ammontare di debito pregresso a livelli non attribuibili a ritardi nei pagamenti (livelli fisiologici) in tempi relativamente brevi. Questo piano dovrebbe prevedere adeguate misure contro il rischio di comportamenti opportunistici (azzardo morale) da parte delle pubbliche amministrazioni titolari del debito pregresso”.



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