Venti miliardi nella seconda metà dell’anno, gli altri venti nel 2014. Lo ha deciso il governo con apposito decreto dopo che proprio ieri il presidente della Confindustria aveva fatto presente che, grazie alla decisione della Commissione europea, era possibile intervenire sul debito della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese senza toccare il deficit pubblico. Pagare cioè le imprese con titoli di Stato e non con un rimborso diretto, in modo tale che non ci sarà un esborso immediato di cassa e il debito pubblico possa rimanere invariato. Il governo ha accolto la raccomandazione di Squinzi e ha già provveduto, anche se ieri nella nota di Confindustria si chiedeva di restituire alle imprese 48 miliardi e non 40 tenendo conto poi che i 48 miliardi richiesti non sono neanche il totale ma solo i due terzi del debito che lo stato ha verso i privati. Comunque, come si usa dire, meglio così che niente. Secondo Confindustria una misura del genere, restituire 48 miliardi di debiti, avrebbe ingenerato una possibilità di assunzioni pari a 250mila persone e la crescita del Pil. Il governo oggi nell’annunciare la decisione presa dice che “La disciplina di bilancio paga, è penosa, faticosa, ma rende”. Approvazione per la mossa del governo da parte del parlamento, nella persona del presidente del senato che annuncia che farà in modo che l’iter parlamentare possa rendere concreta l’iniziativa dell’esecutivo. In una intervista pubblicata ieri da ilsussidiario.net con Roberto Sanidero, l’imprednitore sottolineava la positività di questa iniziativa: “E’ senz’altro qualcosa di estremamente positivo per il mondo delle imprese italiane. La decisione della Commissione europea, perché è di questo che parliamo in sostanza, rende possibile allentare i vincoli del Patto di stabilità. Quindi è una cosa senz’altro molto positiva”. Aggiungendo: “La Pubblica amministrazione non può saldare tutto, ma solo una parte dei debiti che ha con le aziende, almeno al momento. Va senz’altro bene, perché significherebbe un rientro in circolo dell’economia del Paese. Quindi nuovi posti di lavoro che danno fiato al Pil. E’ una cosa molto importante in questo momento in cui c’è bisogno di sganciarsi da questa situazione di crisi in fretta”.



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