La sua missione è riciclare i pallet, i bancali in legno utilizzati per trasportare merci di ogni tipo nei camion e nei container. Materie prime che normalmente finiscono nelle discariche, e che la Scaroni Srl, nel rispetto della normativa europea, cerca invece di recuperare. Trasformandoli in elementi di arredamento originale e alternativo, quando sono in buono stato, o destinandoli alla combustione nelle centrali a biomassa negli altri casi. Angelo Scaroni, proprietario della Scaroni Srl e consigliere incaricato del gruppo “Riparatori pallet” di Assoimballaggi, spiega come ricicla i bancali in legno.



Di che cosa si occupa il gruppo “Riparatori pallet”?

Ci occupiamo di tutte le fasi della riparazione dei pallet usati, con lo scopo di studiare e anticipare i processi di recupero. Ricicliamo tutto ciò che è imballaggio in legno nel rispetto delle normative europee.

Da dove prendete i pallet usati?

Li prendiamo dalle varie aziende. Noi andiamo a recuperare il bancale rotto, lo aggiustiamo, lo riselezioniamo, lo rimettiamo nei vari circuiti e cerchiamo di valorizzarlo.



Perché è importante riciclare i pallet?

Per agevolare le aziende e per facilitare il rispetto della normativa della comunità europea, in base a cui gli imballaggi devono essere riutilizzati più volte.

Più in generale che cosa sta facendo Assoimballaggi per la categoria?

Assoimballaggi sta cercando di adempiere a tutta una serie di normative che sono entrate in vigore da otto mesi a questa parte, elaborando delle linee guida ad hoc. Nello stesso tempo stiamo portando avanti un progetto sul riutilizzo dell’imballaggio, in modo da non sprecare i materiali che rappresentano una risorsa naturale.



Quali sono i progetti futuri di Assoimballaggi?

Proprio perché il nostro scopo è venire incontro alle esigenze dei clienti, vista la situazione del mercato e le molte aziende che stanno chiudendo, in questa fase ci stiamo focalizzando di meno sui nuovi progetti e di più sul consolidamento di quelli già in corso. Il mercato non sta chiedendo progetti nuovi, dal momento che tutto è fermo. Per agevolare determinati clienti e situazioni stiamo lavorando a un nuovo progetto che consiste nell’organizzarsi per fare sì che i bancali non siano trasportati senza carico nel percorso di ritorno. Il pallet che parte carico di acqua minerale da Milano fino a Palermo, una volta giunto a destinazione è ricaricato con le arance per fare il percorso inverso. Stiamo lavorando su diversi studi di fattibilità per valutare quale sia il meccanismo da adottare per raggiungere questo obiettivo.

Di che cosa si occupa invece la sua azienda, la Scaroni Srl?

Siamo nati nel 1990 e proponiamo diverse idee per il riutilizzo del bancale, anche nel campo dell’arredamento. Su Facebook abbiamo una pagina dove andiamo a prendere idee di architetti e cerchiamo di pubblicizzarle per cercare di fare capire in che cosa consiste lo strumento del bancale. In molti lo vedono tutti i giorni e non sanno neanche che cos’è, anche se ovunque ci si giri ce n’è uno.

 

Come funziona il recupero dei pallet?

La Scaroni Srl è un’azienda a ciclo chiuso, che va dalla riparazione del bancale alla rigenerazione e al recupero energetico finale con lo smaltimento di tutti gli scarti di lavorazione nelle centrali a bio-massa, termoriutilizzatori e pannellifici. Il legno non riutilizzabile è trasformato in pannelli oppure bruciato per produrre energia.

 

Quali servizi offrite ai vostri clienti?

Ci siamo sempre adeguati alla situazione del mercato. Poiché siamo un’azienda sia di produzione sia di servizi proponiamo delle offerte su misura per le esigenze dei nostri clienti. Per noi la flessibilità è fondamentale, perché il cliente oggi chiede una cosa e domani un’altra, e occorre essere in grado di seguire quelle che sono le sue esigenze.

 

Quale lavoro aggiuntivo è richiesto dal fatto di essere flessibili?

Per ciascun cliente prepariamo un pacchetto ad hoc. Abbiamo inoltre gli articoli standard per i clienti normali. La flessibilità non riguarda però solo il prodotto, ma anche il servizio, i tempi e i modi di consegna.

 

(Pietro Vernizzi)