Anche i grillini insieme a tutte le altre forze politiche della Camera hanno votato sì alla risoluzione unica che impegna il governo a sbloccare i crediti alle imprese, i famosi 40 miliardi di euro dovuti (anche se la cifra reale complessiva è molto di più) da parte della pubblica amministrazione. Hanno dunque firmato tutti insieme Pd-M5S-Pdl-Sel- Lega-Scelta civica e Centro democratico. Non solo il M5S ha votato sì, ma ha anche ritirato la risoluzione che aveva preparato indipendentemente al senato. Resta valida dunque la sola risoluzione approvata oggi alla Camera. Il governo adesso è obbligato a fare il decreto legge apposito che darà il via ai pagamenti con precedenza, si legge nella risoluzione, alle imprese e solo dopo alle banche. Diversi i punti presenti nella risoluzione, tra i quali la richiesta al governo di costruire un bilancio federale vero e l’istituzione di un “fondo per assicurare la liquidità di pagamenti certi liquidi ed esigibili” per le amministrazioni locali con scarsi fondi dando una donazione pari a tre miliardi di euro nel 2013 e cinque nel 2014. Come si sa qualche settimana fa l’Unione europea aveva dato il via libera a questo tipo di azione: al momento però il deficit di bilancio pubblico in seguito a tutto questo è stato rivisto in rialzo del 2,9%. C’è infatti l’allarme della Commissione speciale alla Camera che avvisa che si rischia una nuova manovra correttiva: “L’assoluta urgenza di pagare le imprese non deve farci ignorare i riflessi di questa manovra sul conto economico delle amministrazioni pubbliche” ha detto Baretta del Pd. “Le misure di cui stiamo parlando determinano un peggioramento dell’indebitamento netto di 0,5 punti di Pil nel solo 2013. Il saldo di bilancio passerebbe di conseguenza da -2,4 per cento del Pil del quadro tendenziale a legislazione vigente a -2,9 per cento. A ridosso di quel 3 per cento del Pil che rappresenta il livello massimo di indebitamento netto nominale previsto dal Patto di stabilità e crescita” ha aggiunto.