Fondata nel 1969, CMS SpA, Costruzioni Macchine Speciali, è a capo di CMS Industries, un marchio sotto cui operano 4 brands, che ha raggiunto un fatturato consolidato di 100 milioni di euro, con quattro filiali estere e una rete commerciale che copre tutte le aree geografiche del mondo. Il Gruppo CMS è cresciuto negli anni grazie all’aggregazione di alcune piccole imprese che lavorano in settori diversi. In questo modo il gruppo oggi riesce rispondere alle diverse esigenze dei più svariati settori: aerospaziale, militare, automobilistico, nautico, energetico, edile, meccanico, occhialeria, pietra, vetro, legno e molto altro ancora. Tra queste vi è Tecnocut, specializzata nelle macchine utensili. Fondata venti anni fa da Stefano Dal Lago, Tecnocut, l’azienda che ha come core business la costruzioni di impianto per il taglio a getto d’acqua (chiamato in gergo tecnico waterjet), è oggi divisione del gruppo CMS.
Con questo passaggio Dal Lago è diventato responsabile della divisione Tecnocut, oltre che del marketing strategico di CMS Industries trasformandosi da proprietario di un’impresa a manager del gruppo CMS. La storia di CMS è emblematica di come la scelta di più imprese di divenire partner, dando vita a un grosso gruppo con possibilità economiche e finanziarie superiori, porta grandi benefici sia al gruppo, grazie alle economie di scala, alla suddivisione dei costi fissi, alla gestione allargata della logistica, sia a ogni impresa divenuta una divisione del gruppo, in quanto aumenta le sue possibilità di fare ricerca e sviluppo e di specializzarsi in maniera più importante potendo usufruire di un budget prima inimmaginabile.
Grazie a questo assetto è stato possibile lavorare per “colossi” come il gruppo Tenaris Dalmine, il primo produttore italiano di tubi di acciaio senza saldatura per l’industria energetica, automobilistica e meccanica, con una capacità produttiva annua di 950mila tonnellate di prodotti finiti, oltre 2.500 dipendenti e 5 stabilimenti in Italia. Nel mondo Tenaris conta quasi 15.000 dipendenti in diverse sedi e unità produttive. Tenaris ha trovato nel sistema Idroline di CMS Tecnocut una risposta particolarmente efficace alle proprie esigenze, per abbattere i tempi di lavorazione, per ottenere i provini e salvaguardare al massimo l’affidabilità del risultato. Stefano Dal Lago ci racconta come ciò è avvenuto.
Per quale motivo un colosso come Tenaris si è rivolto a CMS?
Tenaris Dalmine aveva la necessità di realizzare dei provini per ogni tubo prodotto da sottoporre a delle prove di trazione. Occorreva separare del materiale da ogni tubo. Questi ultimi andavano quindi posizionati su alcune macchine, per poi eseguire delle prove di trazione in modo da verificare se il materiale con cui è stato costruito il tubo era adeguato. In un primo momento queste sezioni di tubo erano realizzate tramite una serie di lavorazioni meccaniche, con operazioni di fresatura e taglio costose e lunghe, che alteravano meccanicamente il pezzo tagliato, e quindi andavano a inficiare i risultati del provino. Tenaris Dalmine ha scelto CMS perché, grazie a uno speciale sistema di idrotaglio, siamo stati in grado di offrire una soluzione molto innovativa dal punto di vista tecnologico e di movimentazione del prodotto, in grado di soddisfare questa loro richiesta.
Cosa offre di diverso il vostro sistema rispetto alle precedenti soluzioni?
Il nostro è un sistema di taglio waterjet nato direttamente dall’engineering Tecnocut e realizzato integralmente in azienda che rispetto alle soluzioni tradizionali ha portato vantaggi in termini di tempo, ridotto del 50%; di precisione di intervento e versatilità, unico piazzamento del tubo per più tagli; ottimizzazione dei costi e di non alterazione meccanica termica dei provini. Questo sistema usufruendo di un apposito software CAM messo a punto da Tecnocut e perfezionato appositamente per gestire in modo preciso e completo la tecnologia degli impianti di taglio a getto d’acqua è riuscita a ottenere una soluzione innovativa che ha determinato risultati prestazionali senza paragoni in termini di efficacia e affidabilità.
Le imprese italiane sono davvero migliori rispetto alle concorrenti nel profilare l’offerta in funzione del cliente?
Non si tratta di uno stereotipo, ma di un dato di fatto. Le imprese italiane eccellono per la loro capacità di adattare, progettare e personalizzare le attrezzature per le specifiche necessità del cliente. A differenza dei concorrenti stranieri, le nostre aziende nella costruzione di una macchina utensile governano buona parte delle sue componenti. Noi siamo quindi costruttori della tavola, della movimentazione, del software, dell’unità dell’alta pressione e della testa di taglio. Avendo il quadro completo di tutti i componenti importanti della macchina utensile, è chiaro che modificandoli, profilandoli e integrandoli in maniera adeguata abbiamo una capacità di personalizzazione decisamente più ampia. Oltre a questa flessibilità è però necessario avere anche la capacità di sviluppare prodotti nuovi di tipo standard, perché se vivessimo solo di macchine speciali difficilmente potremmo portare a casa dei risultati economici importanti come quelli che realizziamo ogni anno.
Qual è l’importanza dell’internazionalizzazione?
Per chi fa macchine utensili è uno dei presupposti indispensabili per poter continuare a operare. Le dimensioni del mercato nazionale si stanno riducendo, i dati dimostrano che siamo a un livello piuttosto modesto. Sebbene l’internazionalizzazione presenti diverse criticità e richieda un grande dispendio di risorse economiche e umane, essere presenti in maniera adeguata in mercati quali Cina, Brasile e India è un must cui non possiamo sottrarci. L’internazionalizzazione è la sfida che dobbiamo raccogliere perché per continuare ad essere competitivi.
Che cosa è necessario per riuscire a portare avanti l’internazionalizzazione in modo proficuo?
Per essere presenti all’estero occorre essere un’azienda di certe dimensioni. Quindi questa nostra esperienza imprenditoriale, che poi è confluita in un’unica società in condivisione con aziende più grandi, ci ha permesso anche di ottenere questi risultati positivi. La presenza sui mercati internazionali è indispensabile ma per farlo non basta volerlo: occorre sapersi giocare le carte giuste. Tra queste ci sono le dimensioni, il fatturato, la massa critica che un’azienda deve avere per poter essere presente a livello internazionale. Tecnocut oggi è una divisione di CMS industries con un fatturato da 15 milioni di euro. Abbiamo messo insieme queste tre aziende in CMS Industry, condividendo queste esperienze imprenditoriali, e ognuno si è fatto carico di portare avanti un’azienda più grande collaborando alla gestione di tutto il gruppo. Questo ci ha permesso di avere maggiori chance e maggiori risultati, soprattutto per quanto riguarda l’internazionalizzazione.
(Pietro Vernizzi)